Aylin Prandi e Francesco Casisa in Amaro Amore
Un'isola, tanti amori estivi e una vacanza che si trasforma in un tragedia. "
Amaro Amore" è ambientato alle Eolie, a
Salina dove una coppia di fratelli francesi André e Camille, arriva per trascorrere una vacanza e per avere notizie della madre, in parte originaria del luogo.
Sull'isola c'è Santino, da poco orfano, che vive con la madre la quale ha una relazione segreta con Marino, il datore di lavoro del figlio. Non manca l'artista, la pittrice Linda innamorata di Yorgo, il vecchio che ha girato il mondo su un "cargo battente bandiera liberiana" . Insomma, quelli che sembrerebbe siano soltanto rapporti da "una botta e via" tra un tuffo e un cocktail, una serata in discoteca e una gita in barca, si trasformano in relazioni serissime dai risvolti così drammatici da finire nel peggiore dei modi.
La libertina francese Camille, una fantastica
Aylin Prandi, si innamora del siculo maschilista Santino, mentre suo fratello... anche. E il bel Santino,
Francesco Casisa, dopo aver dato della poco di buono alla madre,
Angela Molina, per la sua relazione "a cadavere caldo" con Marino (
Piero Nicosia), non disdegna le attenzioni di André, lasciando con un palmo di naso Camille che non si fa una ragione di aver puntato sul cavallo sbagliato.
Intanto la bella Linda, un'esplosiva
Lavinia Longhi, dopo qualche tentativo andato a vuoto, riesce con ingiustificata fatica a convincere l'anziano operaio Yorgo,
Yorgo Voyagis, a stare con lei.
Una incrociata scoperta di altarini mette a rischio ogni relazione fino alla partenza di Camille, alla fuga in peschereccio di Yorgo e Linda, alla scoperta che in realtà i due francesi sono figli del defunto padre di Santino e dunque suoi fratelli. Santino, disperato forse per non poter sposare il suo André e per non poter avere dei figli da lui (in quanto fratello), parte sconvolto a bordo della sua vespa chiudendo gli occhi verso un paesaggio da tragedia greca.
Questo, oltre a una bella fotografia firmata da
Fabio Zamarion, il film di Francesco Henderson Pepe raccontato con un po' di ironia. In realtà, la serietà e la complicazione dei rapporti, ai limiti del mucciniano parossismo, rende la vicenda poco coinvolgente fino a far sperare lo spettatore che nulla di quello che ha visto possa mai accadergli nella vita.
15/05/2013, 12:00
Stefano Amadio