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VALENTINA LODOVINI - "A teatro con il mio primo monologo"


Intervista all'attrice umbra, a teatro con "Quando Nina Simone ha smesso di cantare", monologo scritto a quattro mani da Darina Al Joundi e Mohamed Kacimi, successo editoriale e teatrale in Francia, rivelazione del festival di Avignone nel 2007, pubblicato in Italia da Einaudi nel 2009. Realizzato dal Teatro dell’Archivolto in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino, sarà in scena al Teatro Gobetti del capoluogo piemontese fino al 5 maggio.


VALENTINA LODOVINI -
Valentina Lodovini
Valentina Lodovini è a teatro in questi giorni (al Gobetti di Torino fino al 5 maggio) con il monologo "Quando Nina Simone ha smesso di cantare" di Darina Al Joundi e Mohamed Kacimi, diretto da Giorgio Gallione. La storia vera di Darina, ambientata a Beirut durante la guerra, il rapporto tra una figlia e un padre che le insegna l'amore per la vita e l'odio per i tiranni.

"Quando Nina Simone ha smesso di cantare" è una storia molto dura: quanto è stato difficile lavorare su questo testo?
Valentina Lodovini:
E' stato molto difficile e lo è anche adesso, è una sfida quotidiana. Il ruolo di Darina è complesso e delicato, si tratta in qualche modo di teatro civile, la storia che raccontiamo è vera e sento una responsabilità forte, c'è in me anche la paura di non rispettare il personaggio, di non riuscire nel compito di far intuire il suo percorso e la sua sensibilità.
Non conoscevo il testo, me lo ha proposto il regista, Giorgio Gallione: ci ha messo in contatto Claudio Bisio, lui da tempo voleva lavorare con me e questo testo è stato quello giusto. Solo in un secondo momento ho affrontato il libro.

Dopo tanto cinema di successo, dopo la televisione torna a teatro, il suo primo amore.
Valentina Lodovini:
Sì, questo è il mio primo monologo ma non ho mai smesso di fare teatro.
Ne ho fatto tanto ai miei inizi, prima che Paolo Sorrentino mi facesse debuttare, e ho continuato a calcare le scene anche se sempre con piccole cose, magari per beneficenza, o anche solo di un giorno.
Non ho mai affrontato lunghe tournée, ma - se devo essere sincera - questo cambio di registro rispetto ai miei ruoli degli ultimi anni non mi crea problemi: ho studiato per sette anni e mi hanno preparato a tutto, che si tratti di teatro o di cinema, di tv o di un monologo, come anche di una commedia leggera o di un dramma intenso. Non guardo mai a queste cose, non mi creano alcuna difficoltà: il linguaggio alla base è lo stesso.

Inevitabile in questi giorni passare dalla Nina (Simone) del palco alla Nina del cinema, il personaggio che interpreta nel film di Marco Ponti, "Passione Sinistra". Che esperienza è stata?
Valentina Lodovini:
Lo ricordo come un'esperienza molto intensa, c'era sempre poco tempo sul set e tante cose da fare e da raccontare. E' stato molto caotico ma molto bello, un'esperienza profondamente diversa da questa a teatro: è una commedia romantica in cui si ride anche un bel po'!

Nel prossimo futuro cosa dobbiamo aspettarci: ancora teatro? E al cinema?
Valentina Lodovini:
La situazione è drammatica per chiunque in questo periodo quando si parla di lavoro, io sono una privilegiata: ho ultimato due film che prossimamente usciranno al cinema, "Il Sud è Niente" di Fabio Mollo e "I Milionari" di Alessandro Piva, e nel futuro ci dovrebbero essere un nuovo film - in estate - e un nuovo progetto teatrale - da dicembre.
Ma in questo momento non è possibile esserne certi, si spera che entrambi i progetti possano effettivamente partire anche se potrebbero saltare da un momento all'altro: io continuerò a lottare in quello che credo, cercando di mischiare teatro e cinema.
Ma per carattere sono sempre concentrata sul presente, e il presente mi dice che devo essere pronta per il palco del teatro Gobetti di Torino.

30/04/2013, 12:45

Carlo Griseri