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GRENZLAND - Un road movie altoatesino


Il documentario di Ronny Trocker indaga nella storia del "suo" Alto Adige


GRENZLAND - Un road movie altoatesino
"Grenzland" (letteralmente: Terra di confine) è un road movie socio-culturale "a tesi", dove il regista altoatesino, Ronny Trocker, enuncia fin da subito il suo intento: riscoprire il presente alla ricerca di frammenti del passato, di analogie, di stereotipi e miti, ma anche di storie dimenticate, senza lasciarsi sopraffare dallo sguardo ossessivo verso le tradizioni; diversamente si rischierebbe di lasciare poco spazio ad altre prospettive, come spesso accade alle minoranze che - quasi per definizione - esibiscono la propria diversità per sopravvivere.

Il documentario è veramente molto ricco di spunti, di confronti, di approfondimenti. Si dà voce alla maggioranza di lingua tedesca ma non mancano i racconti degli italiani (spesso discendenti degli immigrati del periodo fascista, quando Mussolini tentò di "colonizzare" la zona) e dei ladini, terzo ceppo linguistico di questa regione.
Senza intervenire con evidenza (eccetto le dichiarazioni iniziali già citate) il regista riesce a trasmettere il suo punto di vista che vuole mostrare la complessità del presente figlia di un passato sempre vivo.

Siamo accompagnati a scoprire le origini del Tirolo, la storia della sua forzata scissione, episodi della prima guerra mondiale ma anche della seconda, la bonifica di Sinigo (frazione di Merano) iniziata nel '23 dalla Montecatini che stimolerà l'arrivo di tanti immigrati italiani; ascolteremo le parole di chi ha vissuto il dramma della "Opzione", accordo stipulato tra Hitler e Mussolini che consentiva ai tirolesi di lasciare l'Italia per la Germania; visiteremo il museo ebraico e la sinagoga.

Infine - forse più interessante perché meno trattata - ci viene raccontata l'esperienza nazi-fascista di tutto l'Alto Adige ma in particolar modo di Bolzano, sede di uno dei lager italiani, dove molti deportati, soprattutto politici, vennero rinchiusi e controllati da connazionali.

29/04/2013, 09:30

Sara Galignano