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Mastandrea premiato al Festival International du Film d’Amour


Mastandrea premiato al Festival International du Film d’Amour
Valerio Mastandrea
La 29ma edizione del Festival International du Film d’Amour de Mons (Belgio) ha assegnato Le Grand Prix du Festival, le Coeur de Cristal, il premio più importante del Festival, a Halima's Path d'Arsen Anton Ostojic (Croazia/Slovenia /Bosnia). Attraverso la tragica e commovente storia di Halima il film è un profondo sguardo retrospettivo su avvenimenti bellici che hanno cancellato la pace, stravolto l’equilibrio sociale di paesi balcanici.

All’attore Valerio Mastrandrea, protagonista di due film presenti nel Panorama del cinema italiano (Padroni di casa e Gli equilibristi) è stato assegnato il premio come migliore attore in Gli equilibristi di Ivano di Matteo. L’interpretazione di Giulio, il quarantenne romano che a causa del divorzio, di cui è responsabile, conosce la perdita degli affetti familiari, il degrado sociale e la disperazione è reso in modo magistrale in tutte le sue sfumature. Mastrandrea è un Giulio verso il quale si prova simpatia, affetto e solidarietà.

"Une estonienne à Paris" di Ilmar Raag, visto a Locarno 2012, è stato scelto come film del Gala di chiusura della 29ma edizione del Festival di Mons: un ottimo lungometraggio per l’interpretazione magistrale delle due protagoniste, Jeanne Moreau e Ita Ever, per lo svolgimento e il ritmo della vicenda, filmata con realismo, senza tempi morti e senza sbavature.
L’incontro, scontro e riconciliazione di due donne della stessa origine geografica, l’Estonia, ma agli antipodi per carattere, sentimenti ed attitudini, - entrambe esuli e solitarie - in una grigia Parigi d’oggi, è portato allo schermo da Ilmar Raag con immediatezza, realismo, partecipazione affettiva e conoscenza dell’animo umano. I dialoghi essenziali, ma veri, costituiscono uno dei pregi del film. Attraverso le battute, sovente sarcastiche e talvolta patetiche, ma sempre pertinenti lo spettatore si immedesima nelle situazioni, simpatizza con i personaggi e condivide i loro sentimenti.

Se Jeanne Moreau, regina del cinema francese di ieri e d’oggi è perfetta nel suo ruolo di vecchia signora, scontrosa, acida e autoritaria, ma al tempo stesso tenera e malinconica in quanto la vita le sfugge dalle mani, Anne, Ita Ever, rinomata attrice classica bosniaca, - radio, teatro e cinema - non le è da meno, anche se con tonalità e sfumature diverse nel suo personaggio di donna sottomessa, quello della mite badante. Frida ed Anne sono due donne accomunate dalle origini, ma separate dalle vicende del destino.

"Une estonienne à Paris" narra la delicata storia dell'incontro tra una badante che lascia l'Estonia per occuparsi di un'anziana signora estone che vive in Francia da diversi anni, ma al suo arrivo si rende conto di non essere gradita. La sola cosa che l'anziana donna desidera dalla vita è l'attenzione che Stéphane, giovane amante di un tempo, ancora le riserva, mentre lui spera solo che Anne rimanga ad assistere Frida, anche se questa non è d'accordo.

25/02/2013, 10:51

Martine Cristofoli