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L'unica alleanza possibile è con la coscienza della gente".
Esattamente le parole che la gran parte degli elettori di sinistra in Italia, ad un paio di settimane dal voto, vorrebbero sentir dire al leader di coalizione, per far sparire una volta per tutti le ombre su un eventuale inciucio con i centristi.
Il potere del cinema, mostrare o dire qualcosa, che nella realtà forse non avverrà mai.
A sette anni di distanza da "Viaggio segreto", Roberto Andò torna sul grande schermo con "
Viva la libertà", tratto dal suo stesso romanzo "Il trono vuoto", vincitore del Premio Campiello Opera Prima.
A qualche giorno dalla chiamata alle urne, il segretario nazionale del "principale partito d'opposizione" sta perdendo ulteriori punti, schiacciato da una destra che pare inarrestabile. Una segreta fuga notturna verso l'estero, alla ricerca di quella libertà perduta, rischia di creare lo scompiglio definitivo nel partito. Per quanto rischiosa e folle, l'unica via perseguibile sembra quella di sostituirlo temporaneamente con un fratello gemello identico, geniale filosofo, recentemente dimesso da una clinica psichiatrica.
Il gioco del doppio, dello scambio di persona, del gemello, è qualcosa di molto antico per la letteratura, il teatro, il cinema, ma la novità nel film di Andò sta nell'introdurlo in una situazione instabile e quanto mai surreale, qual è la politica italiana contemporanea.
Toni Servillo veste in modo convincente i doppi panni dei due fratelli, lavorando per sottrazione sul personaggio di Enrico Oliveri, e tirando fuori dalla valigia dell'attore la maschera giusta, in bilico continuo tra ratio e follia, per Giovanni Ernani.
Più che un film sulla politica, "Viva la libertà" è un film politico, che sfrutta una buona sceneggiatura scritta dal regista con Angelo Pasquini, per rimettere al centro del dibattito una serie di errori, paure, fobie che hanno pervaso la sinistra nell'ultimo ventennio.
Ad aprire e chiudere il film, nelle sale dal 14 febbraio in 100 copie, le note de "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, che bene accompagnano un sogno, quasi erotico, di una sinistra che ritorna a parlare al cuore della gente.
09/02/2013, 12:04
Antonio Capellupo