Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

DUE ANNI DI STATI GENERALI DEL DOCUMENTARIO


Pubblichiamo la lettera aperta dell''Associazione Documentaristi Anonimi della Toscana, che traccia un bilancio sulla situazione del documentario nella regione


DUE ANNI DI STATI GENERALI DEL DOCUMENTARIO
Il 20 novembre 2010 con gli Stati Generali del Documentario (report dei lavori) l'Associazione Documentaristi Anonimi inaugurava una stagione di discussione, con tutti coloro che si mostravano interessati allo sviluppo del cinema documentario in toscana, l'assessore Scaletti, appena nominata, accolse il nostro invito e manifestò il suo interesse per le proposte concrete che avevamo portato al tavolo.
Fu auspicio condiviso di proseguire la discussione. La discussione proseguì, effettivamente....

Le proposte iniziali (sul fondo cinema, sulla distribuzione, sulla formazione) furono sviluppate, approfondite, nel corso di incontri successivi. Un progetto per la distribuzione fu elaborato insieme al Festival dei Popoli e alla Fondazione Sistema Toscana. Il frutto di due anni di elaborazioni e discussioni è confluito nel Piano integrato per il documentario in Toscana che l'associazione ha consegnato all'assessore (che ce lo aveva suggerito) e portato a conoscenza del pubblico nel corso dell'ultimo Festival dei Popoli (piano integrato).

Ebbene, a distanza di due anni siamo obbligati a stilare un bilancio del lavoro fatto ed è con rammarico che dobbiamo constatare non solo che gli obiettivi auspicabili sembrano lontani dall'essere raggiunti ma che in certi casi la situazione pare addirittura regredita brutalmente rispetto a quando iniziammo il nostro percorso.

Riconosciamo gli sforzi fatti a supporto del Festival dei Popoli, e questo ci pare importante. Sappiamo che le carenze in questo caso risiedono innanzitutto in un'amministrazione comunale che pare non curarsi di valorizzare il festival forse più prestigioso a livello internazionale che la propria città ospita. Ma per il resto siamo costretti ad annotare che:

1) Il Fondo Cinema (presentazione), come strumento possibile di una politica culturale di lungo respiro, sembra ormai smantellato. Nel 2012 non è stato pubblicato alcun bando e la call 2013 è semplicemente la riproposizione secondo i medesimi criteri e con gli stessi fondi di un bando andato deserto a causa del suo regolamento, difficilmente applicabile nella realtà della produzione cinematografica. E il documentario è nei fatti assente. Pesa l'incertezza sui finanziamenti, ma ci sembra che pesi anche l'assenza di una reale volontà politica al riguardo - ed è sintomatica la decisione, presa già nel 2010, di sopprimere il sostegno alle sceneggiature. Sappiamo quanto la scrittura e lo sviluppo siano importanti per gettare le basi di un buon progetto cinematografico, e anche per dare a nuovi autori la possibilità di crescere.
Ma la nota peggiore è che lo specifico Fondo per il Documentario, su cui erano state pure spese parole pubblicamente, non è stato ancora creato e ci viene fatto capire che difficilmente mai lo sarà.

2) Il Fondo Incoming ha una dotazione limitata ed è in ogni caso concepito fondamentalmente per le produzioni che vengono da fuori della Regione, sin dal nome. Ci è stato detto che la Regione non era interessata a effettuare micro interventi a pioggia ma il Fondo Incoming, in assenza di un vero Fondo del Documentario, rischia di essere esattamente questo.

3) Il progetto di distribuzione del documentario nelle sale cinematografiche digitalizzate dalla Regione, sviluppato insieme al Festival dei Popoli e alla Fondazione Sistema Toscana, sembra caduto nel vuoto.

4) Ci risulta che il contributo destinato all'edizione 2012 degli Italian Doc Screenings sia stato dimezzato a poche settimane dall'evento, mettendo così a repentaglio, anche per i prossimi anni, la permanenza in Regione del più importante mercato internazionale del settore in Italia, che accompagna il Festival dei Popoli.

5) Pur in presenza di opportunità concrete di livello internazionale, ci risulta che nessuna attività per la formazione avanzata per produttori di documentari sia stata implementata.

6) Non ci pare in generale che alcuno dei suggerimenti avanzati dall'Associazione, in quasi due anni di incontri, sia stato mai recepito. E i segnali che vanno nella direzione del Piano Integrato per il Documentario da noi proposto sono veramente minimi se non nulli.

Capiamo che la crisi attuale non permetta grandi voli pindarici. Ma poi apprendiamo da sue dichiarazioni pubbliche, effettuate non più di due mesi fa, che "la Toscana non taglierà un solo euro alla cultura". E allora ci chiediamo perché a subire ridimensionamenti e a vedere nei fatti annientata un'iniziativa importantissima come il Fondo Cinema debba essere proprio un settore come quello del documentario, arte di cui la nostra Regione - come da lei stessa ribadito - ambisce a essere capitale italiana.

Apprendiamo infine con inquietudine come l'assessore sia in procinto di lasciare l'incarico conferitole dagli elettori toscani nelle ultime elezioni regionali per candidarsi alla Camera dei Deputati. Le auguriamo di cuore ogni fortuna in questa nuova avventura ma confidiamo che non intenda lanciarsi nella campagna elettorale abbandonando a metà il lavoro intrapreso sul documentario e il cinema, relegando l'intero settore in una condizione complessiva che - come detto - appare addirittura peggiore rispetto a quella che ha trovato.
Chiediamo dunque all'Assessore, in merito alle tematiche sopra espresse, di impegnarsi in un'azione chiara e concreta, corredata da tempistiche certe, conseguente con le scelte politiche che Lei stessa ha sempre sostenuto di aver fatto.

L'Associazione Documentaristi Anonimi

27/01/2013, 09:00