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BYE BYE BLONDIE - Punk, amore, droga, sesso, alcol


Un cast di nomi noti per un film eccessivo e “all female”: Dalle e Beart per la regista trasgressiva Virginie Despentes


BYE BYE BLONDIE - Punk, amore, droga, sesso, alcol
Dopo che nel 2000 aveva sconvolto la critica francese esordendo al cinema con la trasposizione del suo romanzo del 1992, “Baise moi - Scopami”, utilizzando due attrici pornografiche per raccontare la storia di due donne ribelli e assassine, una storia “condita” dall’abuso di violenza e di sesso esibito, Virginie Despentes ci riprova.

Prende un altro suo romanzo, “Bye bye Blondie”, e torna 11 anni dopo dietro la macchina da presa (lo aveva giŕ fatto a dire il vero nel 2009 per il documentario “Mutantes”): questa volta si affida a due nomi di punta del cinema transalpino, Beatrice Dalle ed Emmanuelle Beart, per raccontare un amore omosessuale a tempo di punk-rock.

Gloria (Dalle) e Frances (Beart) si incontrano dopo 25 anni, dopo che la prima ha avuto grossi problemi con l’alcol ed č ora allo sbando, mentre la seconda si č realizzata come presentatrice tv e ha un marito (gay).
Un tempo Gloria e Frances erano amanti, il loro rapporto era tutto sesso, droga e musica. Gloria era una punk e Frances una skin. Ma quei tempi sono passati, ormai (forse) irrecuperabili.

Curiosamente simile nella trama a un altro film contemporaneo e queer, il convincente “Trigger” del canadese Bruce McDonald, “Bye bye Blondie” č perň carente sotto molti punti di vista. Suona falso e “costruito” dal primo all’ultimo minuto, con alcune sequenze che sfiorano il ridicolo involontario (le sfide punk-skin degli anni ‘80, per dirne una, ma un po’ tutte quelle di gruppo paiono raffazzonate). E poi c’č troppo poca musica per un film che sulla carta voleva essere “punk”.

Quella che nel libro era una storia d'amore eterosessuale (non c'era "Frances" ma "Eric"), al cinema diventa una storia lesbica, forse per ricalcare il "successo" e le attenzioni del film d'esordio: se le due attrici “oggi” (molto segnate entrambe - in modi diversi - dal tempo e dalla chirurgia estetica) sembrano poco convinte, molto meglio sono le loro versioni “giovani”, interpretate dalla regina del pop francese Soko e da Clara Ponsot (vista di recente ne “Gli infedeli” e prossimamente in Italia con “Cosimo e Nicole” accanto a Riccardo Scamarcio), che restano il motivo principale per vedere questo film.

28/06/2012, 09:00

Carlo Griseri