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"Fabbrica dei Martiri" alla Fondazione
Benetton Studi Ricerche di Treviso


"Fabbrica dei Martiri", il documentario coprodotto da Fabrica, il laboratorio creativo del Gruppo Benetton e RSI – Radiotelevisione Svizzera, sarà il protagonista dell’incontro Immagini: inganno delle emozioni che si terrà giovedì 29 marzo 2012 alle ore 21.00 presso gli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso.

Il documentario, diretto da Camilla Cuomo e Annalisa Vozza, racconta l’Iran di oggi attraverso i giganteschi murales commissionati e sponsorizzati dal governo, che ricoprono i muri di interi palazzi: il volto del carismatico leader Khomeini insieme ai suoi successori, ritratti dei martiri nazionali, figure animali che simboleggiano il bene e il male. Pitture che fanno parte della campagna propagandistica islamica iniziata ai tempi della Rivoluzione del 1979 e tenuta viva ancora oggi, a dispetto di una religione iconoclasta.

Proliferati in seguito alla guerra contro l’Iraq, scoppiata un anno dopo la formazione della Repubblica Islamica, i murales si affollano ai bordi delle strade, tra le pubblicità di elettrodomestici o cellulari, e sono diventati delle vere e proprie “epopee” di uomini comuni che, attraverso il sacrificio e il martirio caro alla tradizione religiosa sciita, vogliono essere riconosciuti appieno come eroi nell’immaginario collettivo. L’insieme di queste opere risalta oggi nel paesaggio urbano, amalgamando, in una sola immagine, politica, guerra e religione. Accanto a questi dipinti, tuttavia, stanno trovando posto negli ultimi anni nuove immagini, astratte e di natura mistica o veri e propri trompe-l’oeil in stile francese, indice della volontà di dare un volto nuovo, moderno e sereno al Paese. Immagini che rispecchiano i cambiamenti, le paure e le contraddizioni di una società islamica in fermento, posta sotto i riflettori dell’attenzione internazionale.

Come dichiara una delle due autrici “il documentario si sviluppa su un doppio binario, che corre parallelo per incontrarsi e separarsi continuamente: da una parte, i dipinti murali iraniani e la loro forma che si rinnova, come parte di un meccanismo di propaganda che richiami sempre a sé miti e valori collettivi, dall’altra, il contenuto umano che è dietro a questi dipinti e che svela nuovi livelli di significato, mettendo in discussione il loro stesso essere. Un gioco di specchi in cui lo sguardo della telecamera è partecipe ma, allo stesso tempo, diviene muto spettatore, attento a cogliere la relazione tra le colossali immagini e le persone nella realtà quotidiana di una Teheran che, attraverso quelle immagini dipinte sui muri, sembra parlare a se stessa e al mondo”.

La proiezione, introdotta da Enrico Bossan, direttore responsabile di Colors Magazine, rientra nell’ambito del ciclo di incontri sui diritti umani Dialoghi per una società della consapevolezza.

28/03/2012, 17:59