Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Cento Passi
per la Libertà - Viaggio Documentario nella
Campagna Elettorale di Luigi de Magistris"


Note di regia del documentario
L'idea di girare un documentario sulla campagna elettorale di Luigi de Magistris è nata a Barcellona dove vivo e lavoro e faccio parte del gruppo di ricerca di sociologia visuale dell’Università di Barcellona. Da lontano mi sono reso conto della condizione in cui era stata abbandonata la città di Napoli, un tempo capitale di un regno ricco e avanzato culturalmente ed economicamente e oggi conosciuta nel mondo per "monnezza" e camorra. Dopo le primarie truccate del Pd è arrivata la candidatura di Luigi de Magistris un personaggio carismatico, giovane, fuori dai partiti e dalle lobby affaristiche. Il candidato ideale per un centro sinistra alla ricerca di una figura forte che si contrapponesse a una destra legata a personaggi molto ambigui. E invece de Magistris è stato lasciato da solo. Pochi partiti l'hanno appoggiato. Stava prendendo forma la storia perfetta per un documentario: l'outsider, il dato per perdente che lottava contro il sistema. Ho seguito tutte le fasi che hanno portato alle elezioni e sin dall’inizio mi ha colpito de Magistris per il suo modo di comunicare con i cittadini e la rottura con gli schemi partitocratici che la sua candidatura ha comportato. Ha fatto una campagna elettorale per strada a contatto con la gente sostenuto solo da piccoli partiti e liste civiche senza potere e poco organizzate. Ma lo stimolo maggiore a realizzare il documentario è arrivato dall'enorme partecipazione e mobilitazione popolare che si stava raggruppando intorno alla sua figura. Ho deciso quindi di contattare lo staff proponendo l’idea e dopo pochi giorni ho ricevuto una risposta positiva.
Sin dall’inizio il progetto che avevo in mente non era girare un documentario sul neo sindaco, ma sul vento di cambiamento e la forza popolare lontana dai partiti che ha portato de Magistris a palazzo San Giacomo e a diventare sindaco di Napoli. Il progetto originale prevedeva di realizzare un documentario sull'ultima settimana di campagna elettorale e aspettare i risultati del primo turno per decidere se chiudere il documentario con la sconfitta o, in caso di passaggio al secondo turno, proseguire fino allo spoglio finale. In questo modo avrei avuto una doppia possibilità narrativa: se avesse perso al primo turno avrei raccontato la storia dell'eroe tragico che lotta contro il sistema e la società e che non riesce a vincere. Se invece avesse passato il turno avrei raccontato un'altra storia. Quella dell'outsider che contro tutto e tutti riesce a sconfiggere il sistema con il sostegno imprescindibile di un forte movimento popolare. E così è stato. Ho iniziato le riprese l'8 maggio a Napoli, a piazza Dante, durante il primo dei tanti concerti organizzati dallo staff di de Magistris. Da quel giorno sono cominciati i miei "cento passi". Ho seguito de Magistris una volta al giorno durante tutto il resto della campagna, sono stato con lui al Materdei, a Secondigliano, alla Sanità e in tanti altri luoghi simbolo della città di Napoli fino al festeggiamento della vittoria a piazza Municipio. Ho intervistato de Magistris in più occasioni, ho parlato con cittadini normali e membri dello staff. Ho intervistato anche attori, musicisti e politici famosi che hanno appoggiato la sua candidatura. Il documentario descrive i momenti della campagna, i luoghi, i volti e le opinioni delle persone. Si nota anche il cambiamento dell'attenzione dei mezzi di comunicazione nei confronti di de Magistris. All'inizio ero l'unico a seguirlo ogni giorno. Dopo il passaggio al ballottaggio non c'era uno spazio libero per stargli vicino tante erano le telecamere e le macchine fotografiche intorno a lui.
Il passaggio al secondo turno mi ha dato la posibilità di approfondire alcuni aspetti della voglia di cambiamento dei napoletani e di seguire ancora da più vicino i cento passi verso la libertà che hanno portato de Magistris a diventare sindaco di Napoli.

Marco Rossano