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Montagne come terapia al XVII Film Festival della Lessinia


Montagne come terapia al XVII Film Festival della Lessinia
Montagne che diventano luoghi per curare lo spirito. Con un viaggio dai pascoli dell'Iran alle terre alte della Svizzera, proseguono domenica 21 agosto al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova le proiezioni delle pellicole in concorso alla diciassettesima edizione del Film Festival della Lessinia.

Il protagonista del film "Tinar" (Iran 2009) di Mahdi Moniri ha appena undici anni e fa il pastore, perché così vuole suo padre. Trascorre la maggior parte dell'anno da solo, nella foresta, in compagnia di pochi animali. Quando l’estate diventa autunno i suoi contatti con il mondo diventano ancora più radi. Allora Ghasem canta, per farsi confortare dal suono della sua voce. In inverno, mentre fuori nevica, scaldandosi le mani, sussurra che vorrebbe avere una mamma, qualcuno che si prenda cura di lui, perché in fondo è solamente un bambino. La proiezione, in anteprima italiana e in programma alle 18, sarà preceduta dalla visione de "Gli uomini della luce" (Italia 2011). Il documentario della regista Katia Bernardi, che sarà a Bosco per incontrare il pubblico del Festival, attraversa oltre mezzo secolo di storia insieme ai testimoni che hanno vissuto in prima persona l’impresa umana e ingegneristica della costruzione delle centrali idroelettriche, protagonisti al tempo stesso dei documentari girati all’epoca da registi come Ermanno Olmi, Dino Risi e Angio Zane.

È un'anteprima italiana anche il film "Mont" (Germania 2011) di Sylvia Rothe, in programma alle 21. A Mont, Vreni vive e lavora con la sua famiglia allargata. Nella fattoria, assieme ai suoi tre figli, vivono altri giovani. Ci sono Rola, una ragazza che è qui da due settimane grazie a un progetto chiamato Timeout che permette a giovani con esperienze di violenza, alcool e droga di provare l’esperienza della vita in fattoria. E c’è Severin che, dopo una vita da criminale, grazie alla montagna, ha trovato una via di uscita dalle droghe. La regista e alcuni dei protagonisti, a fine proiezione, incontreranno il pubblico del Festival. A seguire "Smolarze – Carbonai" di Piotr Zlotorowicz. Marito e moglie vivono in una piccola casa ai confini del bosco. Da una vita, il loro lavoro è fare il carbone, secondo l’antica arte dei carbonai. La telecamera osserva, quasi con tenerezza, la loro quotidianità: il lavoro nella polvere, il pranzo insieme, le poche chiacchiere, le carezze al vecchio cane, i litigi come se fosse una fiaba di un mondo ormai perduto, ma senza un lieto fine di salute e felicità.

Per il Festival dei Bambini, appuntamento alle 15.30 nel parco della Villa dei Padri Stimmatini, dove l'Associazione Giochi Antichi e il Tocatì presentano il gioco Ferro, con la partecipazione di tre giocatoti della Valsusa, lo S-cianco e altre attività per bambini.

20/08/2011, 16:59