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"AT THE END OF THE DAY", quando ci si
imbatte nella cattiveria assoluta


"Non mi diverto più a sparare ai cani". Con questa battuta si presenta il vero cattivo del film che senza un briciolo di umana pietà, andrà a chiudere il cerchio intorno a dei ragazzi che giocano alla guerra nel bosco. Cosimo Alemà realizza con merito un film "poco italiano" che arriva nelle sale in 100 copie dal 22 luglio; distribuzione Bolero Film.


Un gruppo di giovani si addentra nel bosco per una partita di Soft-Air (guerra simulata con armi giocattolo) e finisce preda di un vero gruppo di miliziani che fa della guerra vera una mania più che un hobby.

"At the end of the day" di Cosimo Alemà è un action-thriller che ricorda per ambientazione e meccanismi "Un tranquillo week end di paura", e malgrado il risultato sia più che sufficiente fa pensare al filone giovanile made in Usa di intrattenimento; attori bravi e sconosciuti, azione, ritmo, morti e sangue senza risparmiare sul budget. Un prodotto che si vende bene, nei paesi del in America, nel nord Europa e in DVD, ma che potrebbe avere il suo riscontro anche nelle sale italiane.

Per scelta degli autori - Alemà insieme a Romana Meggiolaro e Daniele Persica - la storia non ha un'ambientazione precisa. Il tutto avviene in un Paese senza nome e questo forse frena il coinvolgimento dello spettatore, limitando le possibilità di una soluzione finale; un conto è aver a che fare con degli ex soldati serbi di Bosnia, un conto con degli svizzeri un po' annoiati.

Malgrado siano poco chiare le motivazioni di tanta violenza da parte dei miliziani, la storia funziona e il film (girato intorno e dentro un paese abbandonato e invaso dalla vegetazione) scorre piacevolmente fino all'epilogo. Gli attori sono credibili e la regia è "moderna" quanto basta per non sembrare troppo italiana.

Musiche giuste e avvincenti, senza essere invadenti, realizzate da "Soap and Skin", "WW (Women in Woods)" e "Hammock".

Unica pecca l'uso in sceneggiatura della facile "dimenticanza" per risolvere una situazione o una scena. Se hai alle costole il Boia di Srebrenica, qualsiasi cosa accada, non dimenticherai mai il tuo fucile appoggiato alla parete...

15/07/2011, 09:00

Stefano Amadio