Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Stefano Strocchi: "FromZero è nato per
far parlare le persone dell'Abruzzo"


Stefano Strocchi racconta il progetto crossmediale dedicato al terremoto in Abruzzo, uscito ora in dvd. Un progetto iniziato online dal 15 settembre 2009 nato per far parlare le persone di L'Aquila e dell'Abruzzo. "Le tv italiane lo hanno ignorato, per fortuna Al Jazeera English no".


Stefano Strocchi:
Come nasce l'idea di FromZero e lo sviluppo del sito?
Stefano Strocchi:
Ho visto una bellissima presentazione di "Gaza/Sderot", il primo cross media project documentario realizzato da una casa di produzione israeliana, una palestinese ed una francese. Da lì ho iniziato a considerare l’opzione che il web ed il documentario potessero raccontare la vita quotidiana, creando una finestra aperta su luoghi e persone di cui altrimenti non si saprebbe nulla.
Quando è scoppiato il dramma abruzzese del terremoto alla radio e in TV le notizie si susseguivano, così come le polemiche sul tipo di intervento, i soccorsi, le tendopoli etc... Nessuno parlava però dei cittadini, delle persone, della loro esperienza. Così, pensando alle tendopoli, scattò proprio quel pensiero: "Pensa quante persone, quante storie, quante cose stanno capitando in quei campi…", e da lì l’idea di fare il primo web documentario in Italia.
Ho inoltre riflettuto sul fatto che in molti stavano dando disponibilità per fare volontariato (io stesso ci stavo pensando) e che non tutti sarebbero riusciti ad andarci: ecco allora l’idea della piattaforma web-documentaria. Un modo che avrebbe permesso a chiunque di affacciarsi e vedere ogni giorno cosa stesse capitando ai nostri concittadini a L’Aquila, sopravvissuti e volontari, un modo di essere lì almeno per qualche minuto ogni giorno. L’idea si è realizzata ed è diventata un’avventura di molti mesi in Abruzzo.

Quanto è stato difficile "chiudere" l'avventura?
Stefano Strocchi:

La nostra missione con FromZero era quella di raccontare le storie dei nostri protagonisti fino allo smantellamento del campo. Il problema è stato più lavorare non sapendo quando si sarebbe finito. E’ stata una lunga prova di professionalità e passione per tutto il team che lavorava in tendopoli: i registi A.DeNinno, D.Barletti, Giotto Barbieri, i montatori che hanno praticamente vissuto tutto dalle tende, e anche per me come produttore. Soprattutto le ultime due settimane sono state particolarmente dure perché da una parte faceva freddo, dall’altra il campo veniva smontato piano piano e quindi noi stessi producevamo meno clips. E’ stato strano e duro per tutti veder scomparire il campo dopo 3 mesi... immaginatevi per i cittadini che ci hanno vissuto più di 6. Era “casa”.

Quali i dati a cose fatte del sito (accessi,...)?
Stefano Strocchi:

Il sito ha avuto un iter interessante. Durante la produzione (il sito è stato online dal 15 settembre 2009) in cui mettevamo online un episodio al giorno abbiamo avuto una media dai 400 ai 600 visitatori quotidiani, con picchi durante alcuni eventi speciali. Abbiamo anche notato che i visitatori preferivano visitare brevemente il sito la prima volta e poi tornare per guardare più episodi magari la sera o il sabato pomeriggio. Diverso da come ci aspettavamo noi cioè "la pillola quotidiana".

Ora il dvd, che riprende la struttura "a pillole" del sito: l'idea di costruire un documentario classico non l'avete proprio avuta?
Stefano Strocchi:
Il dvd è un "omaggio" a FromZero con i "migliori" episodi della serie, che ne conta 130 circa. E’ nato proprio con l’idea di raggiungere un pubblico che per varie ragioni non ha potuto vedere gli episodi sul web e quindi seguire la serie cross-mediale come esperienza immediata.
FromZero è nato come progetto multimediale proprio per questa idea di aprire e tenere aperta una finestra documentaria - non reportage - sulla vita dei nostri concittadini in tendopoli.
Certo, dopo sono stati prodotti 3 film, due dei quali a seguito della fine della serie, co-prodotti da Al Jazeera English che raccontano in due puntate da 22 minuti la vita in tendopoli.
Nel 2011 invece abbiamo prodotto "Return to L’Aquila" che è un film documentario di un’ora dove ritorniamo a L’Aquila a cercare i nostri protagonisti e capire se c’è stata ricostruzione e come si vive in una città fantasma. Anche questo co-prodotto con Al Jazeera English per la regia di Giotto Barbieri.

Come avete scelto personaggi ed episodi?
Stefano Strocchi:
Per il DVD abbiamo scelto da una parte gli episodi più "cliccati" e di successo, dall’altra abbiamo tentato di creare un panorama articolato di vicende e vita del campo, mescolando episodi forti e drammatici con altri pieni di humour e di momenti divertenti. Direi che alla fine è venuto un ottimo mix che riesce a ripercorrere anche cronologicamente la vita in tendopoli vista dai cittadini e dagli operatori della Croce Rossa fino allo smantellamento.

Non si può dire che il tema "terremoto in Abruzzo" sia stato trascurato dai documentaristi italiani, tutt'altro. Credi sia stato un bene o un male per la situazione?
Stefano Strocchi:
Io credo che "sviscerare dei temi così importanti" non possa che essere un bene. Certo c’è una tendenza al reportage "di parte" che, a mio parere, è un po' triste perché osserva la realtà partendo con idee già preconcette, solo da dimostrare con la videocamera, quando la realtà può essere, da sola, più critica, più dura e più complessa.
Però credo anche che il problema vero su cui riflettere sia che in Italia i film-makers sono troppo spesso costretti a delle autoproduzioni che avviliscono il professionista e lo costringono a lavorare con pochi mezzi e poco tempo per sviluppare, scrivere, preparare, pensare.
Per poterlo fare produttori e film-makers avrebbero bisogno di televisioni italiane in grado di produrre, discutere, collaborare e finanziare progetti documentari per poi mandarli in onda non alle 3 del mattino e non in formati "reportage", commentati od altro. Una televisione che non sia schiava dell’audience ma "ritratto di chi siamo" (per quella pubblica dovrebbe essere la missione primaria). Ma tutto questo qui da noi è a dir poco utopico. Non è un caso che FromZero sia co-prodotto con Al Jazeera English. Questo è il problema vero.

Quali i prossimi passi, per FromZero e per te nel campo del documentario?
Stefano Strocchi:
L’uscita in dvd di FromZero speriamo ci aiuti con le vendite: da una parte per aiutare il Bibliobus e dall’altra a poter mantenere il sito con gli episodi ancora online.
Purtroppo è un’operazione molto costosa mantenere un sito multimediale di questo tipo, quindi speriamo che il dvd venda. Nel frattempo con la mia società di produzione stiamo adesso lavorando a due nuovi progetti "non cross-mediali" di film, uno sui confini dell’Europa e l’altro sull’Italia di oggi e la politica.

Il dvd è acquistabile su sito fromzero.tv.


Estratto


19/05/2011, 12:40

Carlo Griseri