Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Al 59° Trento Film Festival trionfa la vita dei pastori tibetani


Al 59° Trento Film Festival trionfa la vita dei pastori tibetani
Trionfa l’internazionalità al 59esimo TrentoFilmfestival.

Ad aggiudicarsi il Gran Premio Città di Trento - Genziana d’oro al 59° TrentoFilmfestival "Summer Pasture", il poetico racconto della vita di una famiglia nomade tibetana nella remota provincia del Sichuan nel Tibet orientale dei registi americani Lynn True e Nelson Walker: "Siamo grati ai registi che ci hanno permesso di conoscere da vicino la vita nomade in un modo così intimo. Vivere con i nomadi attraverso le stagioni ci ha mostrato che le sfide e le ricompense della vita sono universali", ha sottolineato il commento della giuria internazionale composta da Marianne Chaud (Francia), Leena Pasanen (Finlandia), David Breashears (Stati Uniti), Giorgio Fornoni (Italia), Andreas Pichler (Italia).

La Genziana d’oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di alpinismo premia il regista Alastair Lee autore di "The Asgard Project", che ha saputo cogliere il cameratismo e l’umorismo del team di alpinisti guidati dal britannico Leo Houlding nel corso di una ascensione sulle vette dell’Isola di Baffin.

Il Premio speciale della Giuria è andato al documentario del regista danese Michael Madsen "Into Eternity",
una testimonianza attualissima che esplora le drammatiche conseguenze a lungo termine della sete di risorse energetiche della nostra società, mettendo in discussione i limiti della nostra abilità di comprendere il futuro e la nostra capacità di controllare la forza dell’atomo.

Il Premio "Luciano Emmer" assegnato dalla giuria del direttivo del Sindacato Nazionale dei giornalisti cinematografici e dalla prima firma del cinema del Gruppo QN – Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione Silvio Danese, è stato assegnato ai registi Andrea Fenoglio e Diego Mometti autore di "Il popolo che manca", un racconto carico di amarezza sui sogni dei contadini e dei montanari del cuneese strappati dalla loro terra dal sogno dell’industrializzazione.

Tra i riconoscimenti collaterali da segnalare il premio "Città di Imola" assegnato "al miglior film, documentario o fiction di autore italiano e prodotto in Italia" e andato a "Per questi stretti morire" di Isabella Sandri e Giuseppe Gaudino.

"Il Capo" di Yuri Ancarani ha vinto la Genziana d'Argento al Miglior Cortometraggio
: "questo film trasforma il nostro modo di vedere la relazione tra un uomo e una macchina", ha detto la giuria. "Abbiamo apprezzato la visione unica del regista, e la sua grande abilità nel rendere questa realtà attraverso il ritmo, il suono e la luce".

07/05/2011, 22:55

Carlo Griseri