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"Resistenza Comunitaria": la Colombia che non ti aspetti


Dici "Colombia" e pensi a una sanguinosa guerra civile che miete, ogni anno, centinaia di vittime. Pensi a intimidazioni continue da parte dell'esercito su una popolazione già vessata da povertà e attentati, dove chi tenta di difendere i diritti umani viene considerato un terrorista.
Ma la Colombia è anche il il paese della Minga, antica tradizione che prevede che i membri di una comunità si ritrovino a lavorare insieme, senza scopo di lucro, per migliorare la viabilità delle strade, costruire case e formare assemblee permanenti durante le quali prendere – democraticamente – delle decisioni politiche.

"Resistenza Comunitaria", documentario firmato da Daniele Pozzi e Myrice Tansini in concorso al RIFF 2011 nella sezione National Documentary Competition, ha il merito di puntare i riflettori su questa realtà.
Attraverso una serie di interviste al sindaco di Caldono, Enelia Salinas, e ad Aida Quilcuè, leader del movimento indigeno del Cauca (la regione dove è stato girato il documentario) Pozzi e Tansini ci raccontano la quotidianità delle comunità indigene che, vittime di un sistematico sterminio fisico e culturale, hanno deciso di mettere in piedi – dal 2001 – una forma di resistenza pacifica e non violenta contro i ripetuti e indiscriminati attacchi delle FARC.

Il risultato è un lavoro pregevole, seppure eccessivamente didascalico, che riesce a fotografare uno spaccato della Colombia migliore, che risponde alla violenza con una partecipazione collettiva alla vita politica del proprio paese per portare avanti un processo di sviluppo economico che vada di pari passi con il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente.

21/03/2011, 13:07

Lucilla Chiodi