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Note di regia del documentario "Appunti per un Viaggio
alle Radici dell'Emigrazione vista al Cinema..."


Note di regia del documentario
Un appuntamento importante come il 150° anniversario dell'Unità d'Italia andava affrontato con grande anticipo, con iniziative che stimolassero una profonda riflessione sul significato di eventi storici del passato ancora in grado di raccontare il presente.
Ecco come nasce il mio documentario su varie forme di emigrazione raccontate da più generazioni di cinema italiano che l'hanno a vario titolo vissuta e raccontata. In questo contesto l'inaugurazione del Museo Nazionale dell'Emigrazione, avvenuta al Complesso del Vittoriano a Roma, una struttura simbolica, fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per mettere a sistema tutte le piccole realta' che a livello regionale raccontano il fenomeno, ha dato il via alla costruzione di un racconto per immagini.
A mio avviso occorrevano testimonianze forti ma allo stesso tempo poetiche, racconti di prima mano, frutto di anni di studio attento e di analisi socio economica, ma mai staccata dalla poesia del nostro miglior cinema.
La scelta dei registi intervistati risponde a questo bisogno, raccontare, testimoniare, ricordare, senza mai perdere il gusto di sognare.
La scelta dei fotogrammi iniziali, "The Immigrant" di Chaplin - un film che dal 1917 che racconta in modo mirabile la parabola di ogni migrante - non poteva che aprire la strada al lavoro di uno storico del cinema, Carlo Lizzani, che ci accompagna in un excursus che dagli anni 30' ai nostri giorni racconta di registi ed emigranti, tra aneddoti sulla prima fuga di cervelli della settima arte e attestazioni di merito per le nuove generazioni di cineasti.
Seguono i registi che con il loro lavoro hanno raccontato da piu' angolazioni il fenomeno. Apripista Emanuele Crialese che con il suo "Nuovomondo" ha sognato alle porte di Ellis Island, luogo di dolore e abbandono, dove solo il linguaggio onirico puo' sconfiggere la durezza della realtà.
Politica la lettura delle vicende che sullo sfondo di Ellis Island Giuliano Montaldo racconta con "Sacco e Vanzetti", emigrati ancor prima che anarchici e poi martiri della lotta all'integrazione. Uno strano tipo di integrazione - mancata - e' quella degli "Indesiderabili" di Pasquale Scimeca, personaggi borderline, tra malavita e perdita delle proprie radici.
Gabriele Salvatores con la consueta poesia racconta aneddoti personali rendendo universale la fuga, un viaggio a volte non imposto ma necessario, che rende ancor piu' evidente l'Unita' del sentirsi italiani in qualunque posto del Mondo, mirabilmente descritto dal regista Premio Oscar come un ponte da attraversare piu' e piu' volte, senza mai aver l'ardire di costruirci casa nel mezzo...
Impegno civile e militanza politica nei film di Citto Maselli 'Il sospetto' e "Civico zero"; è tuttavia dai ricordi d'infanzia del Maestro che emergono le emozioni più forti.
Nello Correale ci racconta di italici scafisti ante litteram, che dalla Sicilia promettevano viaggi della speranza verso la California, salvo sbarcare i malcapitati emigranti sulle coste della Toscana in "Oltremare non e' l'America..."
Pasquale Squitieri va indietro nella memoria e rilegge con noi i commenti non proprio lusinghieri verso i nostri connazionali del New York Times del 1818... oltre a raccontarci un nuovissimo progetto che lo vede coinvolto con Renzo Rossellini a raccontare più generazioni di italiani sotto forma della saga familiare....
Una parentesi doverosa, imprescindibile, riguarda vari tipi di "emigrante" disegnata dal grande Alberto Sordi. Ho affidato ad Enrico Magrelli, un critico innamorato del cinema e della sua divulgazione, il compito di affrontare i viaggi di Albertone in Svezia, Australia, Stati Uniti, Germania....
Chiude il mio simbolico viaggio il più giovane dei registi, Daniele Vicari, documentarista attento e accorato, capace di rileggere la storia fatta da Ioris Ivens nel 1960 con "L'Italia non e' un paese povero", - commissionato allora dall'Eni di Mattei – per raccontare le nuove forme di emigrazione italiana...

Rocco Giurato