Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia del documentario "Mundo Civilizado"


Note di regia del documentario
Con "Mundo Civilizado", intendo con l’esperienza fatta nel girare il film in primo luogo e con il film stesso poi, ho cercato di rispondere alla domanda che più di ogni altra urge oggi nel mio sentire: cosa significa essere dalla parte giusta e avere la forza dell’età per esserlo?
Certo la risposta può essere data tutta dalla meravigliosa urgente presenza dei movimenti no global e pacifisti che colorano della loro bellezza un mondo cupo e minaccioso, ma bisogna anche cercare di sollevarsi dalle facili categorizzazioni e guardare dentro questa folla colorata.
Ed è così che ho deciso di incontrare più ragazzi possibile e di domandare loro come vedevano se stessi e il mondo, e poi, trovati i quattro più dolci e sinceri, ho puntato la macchina da presa su di loro..
Li ho guardati cercando di sottrarre la nostra macchina/cinema al loro spazio senza costringere innaturalmente il loro cammino, lasciando che fossero loro a trasportarci attraverso un sentiero come quello di Catania e della Musica.
E loro si sono manifestati a noi attraverso gesti sguardi e parole forse senza senso, forse non cariche di pregnanza drammaturgica ma che nella loro incertezza, nella loro fragilità, nella loro non-rivoluzionarietà hanno saputo essere chiare e semplici.
Chiare nel farci vedere quanto lo sguardo di questi ragazzi sia privo di barriere e sovrastrutture ma anzi aperto alla bellezza di essere sorpresi, semplici perché di fronte alla potenza di un corpo che balla e sente il beat non si può far altro che arrendersi..
Il punto di vista formale adottato per il montaggio di "Mundo Civilizado", che a mio avviso può essere considerato un documusical, è stato quello di assecondare il processo di action filming che sono state le riprese cercando di rendere sensibile e non semplicemente dimostrativa l’esperienza dello spettatore…
Con il mio film ho – abbiamo – cercato con grande determinazione di produrre un esperienza che trasferisse in chi guarda il sentire di chi si sta guardando, che si tratti di partecipare alla piccola manifestazione per la liberazione dal nazifascismo o di passare un pomeriggio al mare.
Ma lo scopo più importante e più bello è stato quello di riuscire a far ballare chi guarda il film.
Da vedersi rigorosamente ad alto volume…

Luca Guadagnino