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Il Premio Libero Bizzarri ricorda Mario Monicelli.
“Da lui ci si aspettava una morte simile”


Il Premio Libero Bizzarri ricorda Mario Monicelli. “Da lui ci si aspettava una morte simile”
Il Premio Libero Bizzarri ricorda Mario Monicelli, il più grande maestro “morente” del cinema italiano, così come lui amava definirsi. Era atteso per il gran finale della 15 esima edizione della rassegna del documentario Premio Bizzarri, nel 2008, per ritirare il Premio alla Carriera.

Aveva già 93 anni, non stava bene e mandò una lettera: "Non immaginate quanto mi dispiace non essere a San Benedetto del Tronto. Il mio pensiero va a Libero Bizzarri con cui ho avuto lunghi anni di intensa collaborazione professionale, sociale e di impegno politico. Libero era quell’amico che, nei momenti di difficoltà e di smarrimento, mi dava la spinta per andare avanti. Lui c’era sempre. Il premio che avete voluto dare a me e alla mia carriera ha un valore immenso perché porta il nome di un amico impossibile da dimenticare". Un premio dovuto al padre della commedia all’italiana che in oltre sessanta anni ha firmato tanti capolavori del nostro cinema, osservatore attento e disincantato della realtà.

"Un riconoscimento d’obbligo" - afferma Massimo Consorti, direttore artistico del premio Bizzarri - "perché ha attraversato tutta la storia d’Italia mettendo in luce i personaggi, l’umanità, la gente. Non venne a ritirare il premio per problemi di salute ma ci scrisse una lettera che ci commosse. Da lui ci si poteva aspettare una morte simile, non si è fatto gestire dalla vita, figuratevi dalla morte. Un gesto di estrema libertà. Un pensatore libero, profondamente laico".

Vanno ricordati in particolare tre film che mettono in luce l’aspetto più umano della sua opera: “Romanzo Popolare”, “ Un borghese piccolo piccolo” e “Speriamo che sia femmina”, capolavoro assoluto. Tra le sue ultime opere il corto-documentario “Vicino al Colosseo c’è Monti” presentato alla XV edizione del Bizzarri.

Così Monicelli concludeva la sua lettera agli amici del Premio Bizzarri "Sono molto affezionato a questo lavoro, come a tutti gli ultimi lavori della mia carriera prima che diventassero i penultimi. Capitemi se non sono lì con voi ma intendo preservarmi per continuare a lavorare, e fare film".

07/12/2010, 11:47