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“Beati voi che siete fiorentini”. Cosě Mario Monicelli all’Ultima
Zingarata in Santo Spirito a Firenze. Il produttore Francesco Conforti
e il regista Federico Micali ricordano il regista scomparso


“Beati voi che siete fiorentini”. Cosě Mario Monicelli all’Ultima Zingarata in Santo Spirito a Firenze. Il produttore Francesco Conforti e il regista Federico Micali ricordano il regista scomparso
Beati voi che siete fiorentini, che siete nati in una citta' dove si fanno le 'zingarate', dove c'e' la liberta' di ridere, di divertirsi e di avere a disposizione tutta questa gente”. Sono le parole del messaggio audio che Mario Monicelli, morto suicida ieri sera a Roma a 95 anni, registrň in occasione delle riprese del corto "l'Ultima Zingarata" a Firenze, il remake omaggio a "Amici Miei atto primo", ideato da Francesco Conforti per la regia di Federico Micali girato a Firenze il 6 giugno 2010. Il cortometraggio ha partecipato alla mostra del cinema di Venezia 2010 e Monicelli interpreto', in un cammeo, il ruolo che fu di Adolfo Celi, alias professor Alfeo Sassaroli, nel film originale. "Ragazzi" – disse Mario Monicelli nel messaggio audio trasmesso in piazza Santo Spirito durate il giorno delle riprese - "non sono potuto venire a Firenze, non ho l'eta' per fare queste cose. Vi ringrazio di essere tutti presenti in questa Santo Spirito meravigliosa e soprattutto di aver partecipato a questa 'zingarata', forse una delle ultime. Come vedete questo spirito a Firenze c'e' ancora e speriamo che non muoia mai. E che si ripeta ancora e ci sia qualcuno che lo faccia vedere al mondo come e' successo per il film 'Amici miei'"

"La stessa piazza, quella di Santo Spirito, che la omaggio' con la presenza di mille persone" – hanno detto gli organizzatori del cast de l’Ultima Zingarata – "si stringono idealmente e nuovamente ad un funerale, questa volta del grande maestro".

"Come si e' divertito" - ha detto il regista Federico Micali che lo ha incontrato a maggio per un'intervista - "con la vita guardandola dritta in faccia e prendendola in giro, cosi' ha fatto con la morte".

"Dopo averci ispirato" – ha spiegato Francesco Conforti - "con le sue opere e con le sue parole, la sua grande disponibilita' ci ha mostrato che dare vita ad una piccola cosa ha un grande significato. Il nostro "zingaro" come ha preso la vita, ha preso anche la morte e come ci ha insegnato nella vita, lo fara' anche nella morte".

30/11/2010, 16:30