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"Holding Still": la tragica storia di immobilità di Janis


Seaside, Florida. Janis Sawyer, una donna segnata da un tragico dolore, vive in questa località di mare statunitense meta turistica balneare tra le più esclusive della nazione. Janis è lì da più di venti anni e vive isolata in casa, dopo che il compagno, colpito da schizofrenia per assunzione di acidi, le ha aflitto un duro collo al collo che ha lacerato i suoi nervi. La donna racconta con voce dolce e serena, la tragedia che l'ha colpita. L'intera cittadina non conosce il volto dell'inquilina della casa 486, ma Janis osserva il mondo dalla sua "immobilità" grazie ad una videocamera di sorveglianza collegata al suo computer.

Questa è la storia narrata dala regista berlinese Florian Riegel in "Holding Still" ("Immobilità"), presentato nel concorso cortometraggi della 51° edizione del Festival dei Popoli. Il documentario si snoda su tre prospettiva: le immagini statiche della casa in cui vive Janis, la telecamera a circuito chiusu con il quale la donna ha la percezione del mondo esterno e l'ambiente esterno di Seaside, descritto con distanza dal regista, che usa dei grand'angoli, per mostrarci la lontananza dalla casa della protagonista. E' un'opera di memoria e tragedia, una storia drammatica quella raccontata da Florian Riegel, costruita su più piani visivi, capace di cogliere la profondità che si nasconde nelle superficie delle cose.


Incontro con Florian Riegel - prima parte


Incontro con Florian Riegel - seconda parte


17/11/2010, 18:02

Simone Pinchiorri