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Note di regia del documentario "Francesco Nuti... E Vengo da Lontano"


Note di regia del documentario
Negli anni 80 molti dei nuovi attori comici provenienti da esperienze teatrali e televisive scelsero di passare dietro la macchina da presa diventando anche registi e autori, fra loro Francesco Nuti, che aveva una vera passione e una grande sensibilità verso il cinema, soprattutto quello della commedia brillante americana o per quello più favolistico di "Miracolo a Milano" di De Sica, come lui stesso ci racconta.
Dall’inizio degli anni ‘80 a metà degli anni ’90, Francesco Nuti è stato uno dei maggiori protagonisti del cinema italiano: attore e regista di grande successo, per diversi anni ogni suo film è stato ai vertici delle classifiche degli incassi e la sua popolarità ha raggiunto livelli altissimi, questo percorso è durato circa 10 anni. Ogni nuovo film otteneva un successo maggiore del precedente ma nel 1994 il suo progetto più ambizioso, il film più desiderato: "Occhio Pinocchio" (Francesco era un accanito collezionista di edizioni del libro di Collodi e soprattutto di riproduzioni del naso di Pinocchio), uno dei film più costosi della storia del cinema italiano, dopo una lunghissima e travagliata lavorazione durata circa un anno si rivelò un insuccesso sia di pubblico che di critica .
Da quel momento Francesco è entrato in una crisi profonda che nemmeno i suoi lavori successivi sono riusciti ad attenuare, a poco a poco è sparito preso dalla depressione e dai tentativi di cancellarla. Finché alla fine del 2006 un grave incidente ha quasi cancellato lui. Una caduta dalle scale di casa lo ha tenuto in coma per circa due anni e con lui sono quasi spariti anche i suoi film, non è un caso che solo pochi e solo recentemente siano usciti in dvd e che raramente vengano proiettati in tv.
Probabilmente questo è anche un tipico caso italiano di perdita della memoria, ma assomiglia quasi a una cancellazione, una rimozione del malessere. Per i suoi amici e per quelli che gli vogliono bene questo è imperdonabile e lo è anche per il suo pubblico e i suoi fans che sono ancora tanti.
Realizzare questo documentario è stato molto difficile per moltissimi motivi e voglio quindi ringraziare con tutto il cuore i parenti, gli amici e tutti i collaboratori di Francesco senza i quali non sarebbe stato possibile portarlo a termine.

Mario Canale