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Note di regia del documentario "Strade di Casa"


Note di regia del documentario
L’idea del documentario “Strade di Casa” nasce durante la lavorazione a un altro progetto sulla questione dell’arte di strada relazionata alla proposta di legge cosiddetta Pacchetto sicurezza.
Seguendo le vicende degli artisti romani, ho potuto scoprire uno spazio autogestito a scopo abitativo, dove le giovani compagnie “instabili” erano riuscite ad allestire una sala adibita per le prove.
La prima impressione è stata quella di trovarmi in un luogo incantato, dove individui provenienti da ogni angolo del mondo, vivevano in completa armonia e in una condizione di autodeterminazione.
Da qui è nata una riflessione sulla funzione dell’arte all’interno di una comunità multiculturale come quella che stavo esplorando. Ebbene, ho potuto costatare come i bambini avevano maturato un forte senso critico oltre ad una vera e propria fascinazione nei confronti dello spettacolo teatrale. In una di queste rappresentazioni teatrali le varie compagnie mettevano in scena le dinamiche di gruppo di persone facenti parte dell’occupazione stesse; il teatro, nella sua forma più alta, mi è sembrato essere un saldo anello di congiunzione tra le varie comunità di un tale contesto.
Ordinando e osservando gli “appunti visivi” e le impressioni raccolte in quei giorni, ho ritenuto opportuno ideare un soggetto che si focalizzasse sulla “questione casa” partendo dalle singole esperienze degli occupanti.
Le esperienze raccontate sono le storie di donne e uomini ai margini della società. Il documentario tenta di istaurare con essi un dialogo confidenziale, in altre parole di essere a “misura d’uomo”.
Alla “casa” sono attribuiti una serie di significati-valori che ogni singolo protagonista, partendo dal proprio trascorso, aiuta a definire. Senso profondo d’identità e crescita sociale, la casa diventa la vera protagonista del film.
Dopo aver tracciato il soggetto, è seguito un periodo di ricerca e stesura della sceneggiatura durato circa due mesi. Parallelamente sono stati eseguiti sopralluoghi tecnici e studi sulla luce (interni/esterni).
A questo periodo va aggiunto un mese di chiacchierate, pranzi e cene con la maggior parte degli occupanti (90 famiglie), per individuare, così come da soggetto, i protagonisti del film.
Il periodo delle riprese è durato circa cinque mesi, per un complessivo di 33 ore di shooting. La scelta di girare poco materiale è stata fortemente voluta: veniva attesa la migliore condizione di luce, ma soprattutto la giusta intensità narrativa prima di dare il rec.
La post-produzione e il missaggio audio sono stati realizzati nell’arco di cinque settimane.
Strade di Casa” racconta la società moderna sfiorando i temi della precarietà, dell’identità sociale e della funzione dell’arte. Lo scopo ultimo di questo medio metraggio è fissare in immagini e suoni la nascita di una nuova società raccontata attraverso l’esperienze di nuovi individui, fissarla nel tempo affinché ve ne sia memoria, in qualche modo renderla eterna.

Alberto Antonio Dandolo