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Note di regia del documentario "1960"


Note di regia del documentario
Eisenstein diceva che se si prende il primo piano di una vecchietta affacciata alla finestra che guarda verso la strada sottostante e dopo gli si monta il passaggio di un funerale, il viso della vecchietta apparirà triste. Ma se, dopo lo stesso primo piano, si monta il passaggio di un corteo di carnevale, la vecchietta sembrerà sorridere.
Il montaggio cinematografico può riscrivere o modificare radicalmente la storia di un film. Il montaggio delle immagini, in generale, può modificare o riscrivere anche la Storia degli anni che stiamo vivendo o abbiamo vissuto.
Partendo da queste riflessioni e usando esclusivamente immagini di repertorio delle Teche Rai, abbiamo provato a costruire una storia inventata con le immagini reali dei documentari, delle inchieste e della televisione del 1960.
Abbiamo scelto di raccontare l'anno 1960 attraverso lo sguardo di un bambino di 10 anni originario del sud d'Italia. La ricerca del fratello maggiore, partito per il nord in cerca di fortuna nell'anno del cosiddetto "boom economico" italiano, diventa la linea narrativa che ci conduce alla scoperta degli avvenimenti, dei sogni, delle illusioni di quell'anno di soli 50 anni fa. Più che un documentario sembra un film fatto di ricordi e di sogni.
Vorremmo ringraziare i giornalisti e gli operatori cinematografici che, con macchina da presa e pellicola, ci hanno fornito inconsapevolmente le loro immagini... A cui abbiamo cercato di dare nuova vita e nuovi significati. Immagini per altro bellissime, piene di attenzione, di originalità di sguardo e di rispetto. Non è un caso che il 1960 è stato anche un anno eccezionale per il Cinema italiano.

Gabriele Salvatores