Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

La riqualificazione dell'area dell'idroscalo
di Ostia in "Affari d'Acqua" di Kistiñe Cárcamo
Aboitiz, Ciro Colonna e Valerio Serafini


La riqualificazione dell'area dell'idroscalo di Ostia in
L'idroscalo di Ostia è famoso come luogo dell'uccisione di Pierpaolo Pasolini. Dopo quelle immagini in bianco e nero ancora così nitide nella memoria, fotografie perfette di una certa dimensione sociale degli anni 70, poco (Nanni Moretti ci fa un giro in Vespa in "Caro Diario") o nulla si è visto della zona vicina alla foce del fiume Tevere. Un posto pensato come grande scalo nautico e aereo dal fascismo a metà degli anni 20, un progetto mai del tutto decollato e morto sotto le bombe tedesche piazzate e fatte esplodere prima della ritirata.
Ora all'Idroscalo vivono poco meno di 1000 persone, in un agglomerato di circa 300 case costruite abusivamente dagli inizi degli anni 60.

Il documentario "Affari d'Acqua - Cronache dall'Idroscalo di Ostia" ideato e scritto da Ciro Colonna e diretto da Kistiñe Cárcamo Aboitiz, Ciro Colonna e Valerio Serafini, racconta, dopo un breve ma chiaro prologo storico, la situazione in cui gli abitanti si sono trovati alle soglie di una decisione drastica delle istituzioni: la riqualificazione dell'area dopo decenni di chiacchiere e promesse.

Le storie degli abitanti intervistati, che non sarebbe sbagliato chiamare personaggi, riescono a definire al meglio lo sviluppo della situazione, lasciando emergere la convinzione che sia il denaro a muovere ogni situazione. Sia dalla parte degli abitanti, per i quali una riqualificazione dell'area, pesantemente abusiva, non può non passare per un loro investimento economico; possibilità estranea però ad una certa mentalità, fissa sulla necessità dell'intervento pubblico risanatorio. Denaro a muovere anche chi vive oltre il fiume gestendo il nuovo porto di Ostia e vede la borgata dell'Idroscalo come un ostacolo allo sviluppo e al guadagno (forse prima il secondo).

Il documentario (durata 54 minuti) è ben sviluppato e interessante anche per chi non conosce luoghi e situazioni e ha dalla sua un colpo di scena finale inaspettato (l'arrivo in forze della polizia e l'inizio della distruzione), raro da trovare nei documentari. Non sarebbe male un secondo episodio per seguire gli sviluppi degli abbattimenti e le storie sia degli abitanti sia del futuro della zona.

06/08/2010, 18:45

Stefano Amadio