Il Ladakh, come tante altre regioni piuttosto marginali del pianeta, ha subito un cambiamento radicale nel corso dell’ultimo trentennio, che ha coinvolto il suo ambiente, la sua gente e il loro stile di vita, basato su pratiche agricole e silvo-pastorali tradizionali. Tra i motori di questo cambiamento, il fenomeno turistico gioca un ruolo di particolare rilievo: è la diffusione di modelli e modi di vita occidentali ad aver alterato i delicati equilibri che secoli di adattamento umano ad un ambiente difficile avevano lentamente instaurato.
L’attività della Women’s Alliance, e il livello di consapevolezza che permette di acquisire ai ladakhi rispetto alla situazione che stanno vivendo, è però esemplare anche per quell’occidente che tenta di frenare: non tutto il moderno è positivo, come si pensava all’inizio, ma nemmeno tutto il nuovo è
negativo. E così, le donne della WAL cercano di accogliere solo quegli stimoli esterni che ritengono costruttivi (l’agricoltura biologica, il cibo locale, l’artigianato tradizionale, l’energia alternativa…), per ripensarli e ricollocarli nel loro ambiente e, a loro volta, danno a noi la possibilità di riflettere sulle loro perplessità: in fin dei conti, i turisti sembrano cercare in Ladakh proprio quello che a casa loro hanno dimenticato in nome della cosiddetta modernità….
Arianna Colliard