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Andrea Barzini racconta Napoli nel documentario "I Giorni Buoni"


Andrea Barzini racconta Napoli nel documentario
Salvatore Esposito/Contrasto
"Napoli è una città moderna che vive sotto lo scacco di una criminalità endemica". Questo è il punto di partenza, riassunto nelle parole di uno dei protagonisti, del documentario "I Giorni Buoni" di Andrea Barzini, presentato nella sezione Anteprima Doc della 28° edizione del Bellaria Film Festival. Il regista racconta una storia di speranza ambientata all'interno della Comunità Jonathan di Scisciano, paese alla base del Vesuvio orientale, gestita da Vincenzo Morgera e Silvia Ricciardi, due voci fuori dal coro che cercano di "riportare alla vita" ragazzi di 16-18 anni che si sono persi nello spaccio della droga o nelle rapine, gestite dai clan della camorra, con l'abbagglio di una vita "facile" e basata sul denaro. Non è facile raccontare questa realtà, la realtà di una città che anche l'urbanizzazione selvaggia ha "imbarbarito" con la costruzione di "caverne in verticale", come ne sono un lampante esempio le famose "vele" di Scampia; ma Barzini è riuscito con leggerezza ha trattare l'argomento da un lato positivo dove si intravede una speranza per questi giovani di strada che vivano il "disagio dell'agio".

"Non ho voluto fare un film ideologico", ha dichiarato Andrea Barzini, "ed ho voluto testimoniare un caso positivo, non fare un film di denuncia come accade spesso ultimamente quando si tratta l'argomento "Napoli". Credo che mostrare anche il lato positivo di questa città sia importante per andare avanti e sperare in un futuro migliore"


Incontro con Andrea Barzini


05/06/2010, 09:48

Simone Pinchiorri