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"Due Vite Per Caso" di Alessandro Aronadio, opera
prima ispirata ai fatti del G8 di Genova


Presentata alla Berlinale con il tutto esaurito l'opera prima di Alessandro Aronadio, dal titolo “Due Vite Per Caso”, all'interno della sezione Panorama.

Matteo (interpretato da Lorenzo Balducci) sta portando con la macchina il suo amico Sandro (Riccardo Cicogna) all'ospedale per un banale taglio ad un dito. Matteo sta spingendo sul pedale e l'asfalto è bagnato, quando si accorge di un macchina parcheggiata in doppia freccia proprio al centro della strada. Matteo cerca di frenare...

Da questo momento, il film segue due filoni: nel primo caso Matteo non riesce a frenare in tempo e tampona la macchina, nel secondo caso Matteo riesce ad inchiodare a pochissimi centimetri di distanza.

Senza voler svelare troppo i particolari, il film si immagina due vite possibili di un ragazzo ordinario poco più che ventenne: nel primo caso Matteo diventerà un simpatizzante no-global, nel secondo caso deciderà di entrare nell'arma dei carabinieri.

Il film prende spunto dai fatti del G8 di Genova del 2001 per raccontare come la mancanza di prospettive nelle giovani generazioni implichi scelte che solo apparentemente sono all'antitesi l'una dell'altra. Carlo Giuliani e Mario Placanica non sono altro che due facce della stessa medaglia.

Significativo anche il nome di una delle location principali del film, il bar “Aspettando Godard” (che inizialmente doveva anche essere il titolo del film), che rimanda all'opera teatrale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, per sottolineare come questa generazione di ventenni del nostro tempo sia nell'eterna attesa che qualcosa accada.

Una menzione speciale per la bravura (ma anche per la bellezza) delle due giovani attrici del film: Isabella Ragonese (ragazza di Matteo no-global) e Sara Felberbaum (ragazza di Matteo carabiniere).

13/02/2010, 19:36

Daniele Baroncelli