Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Presentato al Torino Film Festival il volume
"Dall'uno all'altra” di Morando Morandini


Presentato al Torino Film Festival il volume
Gianni Amelio, Morando Morandini e Francesca Fago
"Una volta Morando mi disse che l'amore non esiste, ma esistono solo gli atti d'amore. Questo è un atto d'amore verso noi due e verso Laura". A parlare è la fotografa Francesca Fago e il Morando cui si riferisce è suo nonno, il noto critico Morandini. Insieme sono stati autori del volume “Dall'uno all'altra” presentato nel corso del Torino Film Festival, alla presenza del presidente Gianni Amelio. Quest'ultimo, legato a Morandini da un'amicizia di lunga data, ha curato la prefazione del libro che alterna versi poetici scritti nel corso degli anni, divisi in tre sezioni, Prima-Con-Dopo Laura, a splendidi scatti fotografici che lo ritraggono ora in riva al mare, ora dietro la storica scrivania.

Gianni Amelio ha ammesso di essere cresciuto come spettatore grazie al lavoro di Morandini "che ha sempre avuto il dono di far aprire gli occhi alla bellezza del cinema senza avere paraocchi. Leggere oggi questa raccolta di poesie , mi fa pensare che se l'umile ambizione del verso, non è solo quella di svelare qualcosa di chi l'ha scritto, ma soprattutto di svelare qualcosa di se stesso a chi lo leggerà, grazie alle parole di Morando ci riuscirà perfettamente". La chiave per far uscire allo scoperto il lato segreto di chi, da molte generazioni continua a rappresentare un modello di riferimento di quella particolare forma di letteratura che è la critica, è stata la nipote Francesca Fago: "Anni fa Morando mi fece leggere in gran segreto le sue poesie e senza pensarci troppo gli proposi di pubblicarle. Per me rappresenta il primo vero lavoro compiuto e sono doppiamente felice di averlo portato a termine con una persona così speciale". Del resto la famiglia è da sempre al centro dei lavori di Morandini, a partire dal celebre dizionario curato assieme alla figlia Luisa e alla moglie Laura, prima della sua scomparsa, e proseguendo con la realizzazione del “Laura Film Festival”, una kermesse cinematografica nata in memoria dell'amata compagna. Anche se l'autore non le definisce poesie, ma “frammenti lirici di un'autobiografia che non scriverò mai”, i versi sono carichi di una naturale e talvolta timida spontaneità, che arriva dritta al cuore e permette, grazie all'ausilio del mezzo fotografico, di compiere un viaggio in cui è facile perdersi e ritrovarsi continuamente.

16/11/2009, 15:37

Antonio Capellupo