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Note di regia del documentario "Il Vangelo Secondo Maria"


Note di regia del documentario
L’assorbimento della discriminazione diffusa verso l’etnia rom, trent’anni di assimilazione del razzismo mediatico, il contemporaneo raggiungimento di una condizione borghese, e la fine del nomadismo, generano un senso di colpa e un’urgenza di rimozione, parallelamente ad un desiderio di salvezza globale.
Il film procede per rivelazioni graduali. Maria è la principale fonte della rivelazione. Il modo personale con cui si opporrà all’indefinito groviglio opaco del loro mondo artificiale riporterà chiarezza alla storia oscurata.
Sull’uso dell’inquadratura fissa:
- per evocare il paradosso della fissità tra i nomadi
- per non affidarsi all’azione, diventata sempre più ripetitiva nella stanzialità
- per rafforzare il loro mettersi in scena in piccoli e grandi quadri che isolano un sistema, sia esso un mondo originario o un mondo derivato, neutralizzando l’ambiente circostante, amplificando la percezione dissociata del loro agire.

Pietro Pasquetti