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Giovanni Cioni alla ricerca dell'Altro
nel documentario "In Purgatorio"


Giovanni Cioni alla ricerca dell'Altro nel documentario
Il culto dei morti, il purgatorio, il sogno, lo sconociuto nella folla. L'Altro. Questo è il filone portante del documentario "In Purgatorio" di Giovanni Cioni autore toscano nato a Parigi. Un viaggio attraverso i vicoli dei Tribunali, dei Quartieri Spagnoli, della Sanità, di Montesanto, il Cimitero di Poggiorealee il Limbo dei bambini di Napoli, città in cui il culto dei morti e le supestioni popolari sono ancora molti forti e radicate nella società. Il lavoro di Cioni, però, non tocca i luoghi comuni, ma è un'attenta desamina dell'Altro, una rappresentazione del mondo tra sogno e realtà, tra morte e vita, dove l'anima del Purgatorio è un qualcosa che vive tra di noi, in un mondo parallelo. Il documentario "gioca" molto sull'aspetto della presenza di più vite, che si mescolano con la nostra esistenza dove l'Altro è nello sguardo di uno sconosciuto tra la folla, in una foto su una lapide o in un cimitero di anime morte prima del battesimo, che secondo la tradizioni cristiano vivano in quel limbo chiamato "Purgatorio" occupato dai morti "in transito" in attesa di essere "visti" e "riconosciuti" da qualcuno.

"Ho intrapreso un percorso filmico senza darmi tante spiegazioni, senza sapere dove sarei arrivato e chiedendomi costantemente cosa stato facendo" ha dichiarato Giovanni Cioni, che, poi, ha anche parlato dell'incipit per la realizzazione del documentario: "non ho voluto fare un film etnografico sulle superstizioni popolari, ma sull'Altro, su ciò che stiamo facendo, cosa siamo e dove andiamo".


Introduzione di Luciano Barisone


Giovanni Cioni


Giovanni Cioni


04/11/2009, 13:43

Simone Pinchiorri