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Occorre creare una sorta di factory per far rinascere e sviluppare il cinema di genere italiano”. Non hanno dubbi i
Manetti Bros., i due registi romani che, in questo campo, si sono fatti le ossa con “
Piano 17” e con i film tv de “
L’Ispettore Coliandro” tratti da Carlo Lucarelli: “
Ci vuole piů collaborazione e piů stima fra registi. La fratellanza, le alleanze e la rimozione delle invidie fra colleghi serviranno a fare uscire il cinema italiano di genere dai territori underground nei quali oggi si trova”.
Con queste parole
Marco Manetti (l’altro “brother” č Antonio che sottoscrive totalmente la filosofia del fratello) ha presentato a Roma il noir “
Il Solitario”, diretto dal parmigiano
Francesco Campanini, interpretato da
Luca Magri, Francesco Siciliano,
Francesco Barilli e
Massimo Vanni.
“
Questo č un film di genere senza compromessi", ha aggiunto, "
Una cosa rara in un periodo in cui tutti, invece, i compromessi li vanno a cercare: c’č un eroe “buono ma sporco” che ti costringe a stare dalla sua parte, e l’azione non costituisce qui un elemento secondario ma diventa elemento narrativo”.
Il noir indipendente di Campanini esce venerdě, nella capitale, al
Cinema Nuovo Olimpia. Secondo Manetti, č un’opera prima importante anche per un altro motivo: “
Dimostra che l’autoproduzione fuori dal sistema romano č una strada da percorrere. Se fosse stato girato qui, sarebbe costato tre volte tanto: abbiamo schemi produttivi troppo vecchi. Invece, con un budget di appena 200 mila euro e finanziandolo pezzo per pezzo, Campanini č riuscito a fare un film vero”.