Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Leonardo"


Note di regia del documentario
In questo film ho incontrato molti bambini. E in particolare uno, Leonardo, che ha dato il nome al film, l'ho visto o meglio sentito prima nella pancia di sua madre e poi una volta arrivato qui... nel nostro mondo. Le riprese del film sono finite con la sua nascita, così come il film finisce con il suo sguardo che ci osserva.
Leonardo figlio di una dolcissima mamma cinese, insegnante e pianista, e di un generoso papà italiano. Il suo futuro è un enigma. Ma è quello di cui mi premeva parlare.
Si può fare un documentario sul futuro?
Spesso i documentaristi si occupano della storia passata, della memoria. Io ho fatto questo lavoro pensando sempre al fuuro e l'incontro casuale ma anche probabilmente cercato incosciamente con diversi bambini neonati, ne è per me una prova.
Leonardo sarà un uomo con un'identità frutto di un incrocio di razze, ce ne sono stati tanti nella storia del mondo, ma non so perché di fronte a lui mi sentivo emozionato, attratto da questa sua condizione di pioniere, di conquistatore di una terra diversa.
Bari, la Puglia, l'Italia di oggi è un luogo molto statico.
Eppure ora Leonardo nasce qui e questo è piu' di un augurio o una speranza: è un atto di conquista, un atto di forza.
Non si tratta del mio personale piacere a immaginare, a vivere in un mondo pieno di incroci di razze, di sangue, di codici e di esperienze diverse, quanto del fatto che ciò avviene, sta avvenendo aldila' delle forze che si oppongono a tutto questo.
E' la risposta della vita piu' convincente, che non ammette repliche, che azzera tutti i discorsi.
Almeno cosi' mi pare.

Paolo De Falco