Tutto torna è una storia metropolitana, pensata originariamente a New York, poi sviluppata in Italia e ambientata a Cagliari. M’interessava raccontare una storia di oggi, con tematiche importanti (i sogni e le aspirazioni di un giovane che tenta di trovare lavoro nella sua terra, senza essere costretto a dover emigrare nel “continente”; la società multirazziale e l’ambiente del malaffare), alternando ai momenti drammatici i toni della commedia. Mi piace pensare a questo film come a una commedia sociale, nei modi del cinema sudamericano o ispanico: volevo divertire lo spettatore, toccando però l’attualità. Non credo nella divisione tra cinema d’autore e film commerciali, ma nella possibilità di coniugare l’intrattenimento e la qualità: per questo, scrivendo e poi girando e montando Tutto torna, abbiamo tenuto presenti le esigenze dello spettatore, privilegiando sempre il ritmo della narrazione. Come ci hanno insegnato, negli ultimi anni, titoli italiani ed europei, da "
Ovosodo" di Paolo Virzì, a "
La Comunidad" di Alex de la Iglesia.