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Il film sulla vita di San Francesco di Paola alla 61. Edizione
del "Festival Internazionale del Cinema di Salerno"


Il film sulla vita di San Francesco di Paola alla 61. Edizione del
Dopo essere stato presentato a migliaia di spettatori in decine di anteprime pubbliche, il film "Vienna da Fuscaldo, la Madre di San Francesco di Paola” parteciperà in concorso alla 61. Edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno. Il lungometraggio sarà proiettato al Teatro G.Verdi, mercoledì 14 novembre 2007, alle ore 21.00.
Il Festival del Cinema di Salerno, uno dei più antichi festival cinematografici italiani, si è sempre distinto nella ricerca di nuovi autori: Mario Soldati, Claude Lelouch, Giorgio Treves, Manfredo Manfredi, Duccio Tessari, sono alcuni dei nomi che hanno iniziato da qui la loro fortuna. Per “Vienna da Fuscaldo”, aver superato la selezione è un segno concreto della qualità dell’opera che può essere letto come un indizio sulle possibilità che si apriranno per il film e per tutti quelli che hanno partecipato ad un progetto così ambizioso.
Girato con pochi mezzi nella scorsa primavera a Fuscaldo, una piccola cittadina della costa tirrenica calabrese, il film ha già riscosso un grande successo di pubblico: in pochi mesi, oltre cinquemila spettatori hanno apprezzato e applaudito quest’opera nelle anteprime di Siderno, Locri, decine di comuni della provincia cosentina e infine Toronto, in Canada. Questo è stato il percorso finora compiuto dal film: proiezioni sempre affollate e consenso pressoché unanime, culminato con l’apprezzamento del vescovo di Locri, Mons. Bregantini, che ha voluto personalmente presenziare alla proiezione di Locri e che nella realizzazione di questo film ha letto un importante momento di riscatto delle migliori forze della Calabria.
La vicenda narrata è imperniata sugli anni di formazione di Francesco di Paola, uno dei santi più venerati in Italia e nel mondo, e sul ruolo determinante di sua madre, Vienna. Essendo ambientato nei primi anni del ‘400, il film ha richiesto un grande sforzo di ricostruzione storica. Costumi, arredi, paesaggi, ma ancor più le emozioni e i sentimenti di un’epoca: la sfida più grande è stata di restituire la verità di gesti, sguardi e parole che avrebbero potuto apparire lontani se non fossero stato mediati dalla semplicità e da un senso di profonda commozione che pervade tutto il film.
Chi si aspetta un film religioso in senso stretto, magari una riedizione delle melense fiction propinate dalla TV negli ultimi anni, rimarrà sorpreso dalla assoluta indipendenza di quest’opera da canoni e stereotipi: la madre che vediamo non si propone come personaggio, come modello. I suoi dubbi, il suo dolore e la sua forza sono quelli di una donna vera: ed è questa verità che regala a suo figlio. Anche il tema religioso è affrontato in modo del tutto originale: i genitori di Francesco vivono in una dura, ancorché limpida, lotta “nella religione” in un’epoca oscura e piena di minacce, ma è con i loro giorni e i loro gesti che costruiscono un senso del sacro scandalosamente tangibile.
Il regista Fabio Marra, pur trovandosi ad affrontare il suo primo lungometraggio, ha dimostrato di saper raccontare e avvincere: ma è soprattutto nella scelta delle inquadrature e nella splendida fotografia che il film trova la sua cifra. Una successione di quadri che, con tagli e colori caravaggeschi, riportano il cinema alla suo ventre naturale: la pittura.
Ottanta minuti di incanto, resi vivi e vibranti dalla giovane protagonista: con un viso senza età e con voce e gesti di profonda gentilezza, Paola Scirchio regala a Vienna un’anima. Sono emozioni vere quelle proposte allo spettatore, e sono vere e profonde le emozioni che egli stesso prova.
Un’opera davvero corale, cui contribuiscono in maniera determinante la splendida colonna sonora e l’emozionata partecipazione di tutti gli interpreti, comparse incluse. Durante le riprese, una vera e propria mobilitazione popolare ha trasformato l’intera cittadina di Fuscaldo in un set e, come raccontano i produttori: “si respirava un’atmosfera di rinascita e di voglia di dare che ha regalato al film la stessa forza del primo neorealismo”.
Vienna da Fuscaldo” è il primo lungometraggio prodotto dalla Quadra Film. Carmelo Ramundo, Fabio Marra, Raffaele del Monaco e Arturo Barbuto hanno ideato questo progetto con l’intento di esprimere al meglio le proprie individualità artistiche e dimostrare la forza creativa che ribolle nel profondo Sud dell’Italia.

13/11/2007, 19:28