Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Forever Vespa"


Note di regia del documentario
Nel 2006, il sessantesimo compleanno di Vespa ha fatto risuonare un campanello nei nostri cuori, non poteva essere altrimenti: in tempi diversi e in città diverse abbiamo entrambi passato gli anni della nostra adolescenza in sella ad una Vespa.
Ricorda Marina:
Negli anni ’70 frequentavo il liceo a Torino e la mia Vespa Primavera era il mio passaporto per la libertà. Anche d’inverno, con la neve, scendevo ogni mattina dalla strada in collina dove abitavamo (…un esercizio di equilibrismo per non scivolare nei tratti più ripidi!) per andare a scuola. La Primavera era il mezzo più diffuso tra noi studenti, ci accompagnava ovunque, facevamo gare di impennate, evoluzioni sulla neve, gite in campagna o semplicemente, piantata sul suo cavalletto, era il posto più comodo per lunghe chiacchierate davanti al bar. Ma l’evento più importante legato alla Primavera era una gara che ogni anno organizzavamo su una pista di go kart, e allora diventava libertà e trasgressione perché la pista era chiusa ma noi la occupavamo per giorni, per fare le prove, prima, e poi per la gara: quattro ore no-stop con equipaggi di due persone che a turno si lanciavano sul piccolo circuito secondo le regole della 24 ore di Le Mans. Per il documentario abbiamo recuperato e utilizzato un filmino super 8 di una di quelle gare.
Ricorda Pippo:
Ho avuto la mia prima Vespa ad appena 16 anni, era una 125 del ‘53 usata e un po’ rimaneggiata da un meccanico elaboratore, come si definiva. Con quella Vespa ho fatto di tutto: andavo a sciare, a pescare, fuoristrada, e portavo a spasso la giovane fidanzatina pur non avendo ancora l'età per trasportare un passeggero sul sellino posteriore. Dopo quasi 50 anni che emozione raccontare la storia della Vespa, compagna della mia giovinezza, un amore duro a morire! Abbiamo iniziato il nostro racconto con il ritrovamento di una Vespa abbandonata qualche decina di anni fa in un terreno agricolo, un episodio successo davvero, che nella mia fantasia ha rievocato l’idea di un reperto di archeologia industriale del presente: una Vespa, per quanto logorata dal trascorrere del tempo, rimane un oggetto dal fascino intramontabile.
Sull’onda di questi ricordi e di queste emozioni, è stato un vero divertimento ricostruire la storia dello scooter Piaggio. La ricchezza di documenti filmati conservati nell’archivio dell’Istituto Luce, la varietà di veicoli storici che abbiamo potuto filmare al Museo Piaggio di Pontedera e l’universo di appassionati che abbiamo incontrato nei mesi di riprese, hanno trasformato il nostro lavoro in un affascinante viaggio alla scoperta di questo intramontabile mito che ha accompagnato una parte indimenticabile della nostra vita.

Pippo Cappellano e Marina Cappabianca