Fondazione Fare Cinema
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Note di produzione del film "E Io Ti Seguo"


La produzione descrive la realizzazione del film sulla vicenda di Giancarlo Siani, il giornalista ucciso a Napoli dalla camorra.


Note di produzione del film
"Giancarlo Siani", Yari Gugliucci
Il film si ispira liberamente ad una vicenda tipicamente italiana, la storia di un giovane giornalista napoletano, Giancarlo Siani, ucciso per mano della camorra a soli 26 anni, condannato a morte dalla sua inesauribile passione per la verità, per il giornalismo d’inchiesta, per la sua ostinazione a raccontare le cose che, semplicemente, vedeva intorno a sé. “E Io Ti Seguo” era la tranquillizzante, ipocrita, affermazione con cui tutti intorno a Giancarlo, in redazione, negli uffici di polizia, nelle aule del tribunale, invitavano lui ad andare avanti, ad avviare le sue inchieste, promettendo di seguirlo quando le prove fossero state più evidenti e la partita più facile: ma nessuno l’ha seguito, salvo i suoi sicari.
Maurizio Fiume ha iniziato a lavorare ad un progetto di film sul caso Siani nel 1987. La scomparsa di Giancarlo Siani lo aveva profondamente colpito, avendo conosciuto Giancarlo qualche anno prima. Dopo mesi di ricerche in emeroteca, partendo dai suoi articoli, Fiume ha scritto un soggetto e una sceneggiatura che nel 1987 ha vinto il premio Cinema Democratico per il miglior soggetto inedito. Da allora Fiume ha seguito molte ipotesi produttive per la realizzazione del film riuscendo a realizzare nel 1991 un docu-drama grazie alla vincita del Premio Filmmaker. L’ipotesi del film, però, non è mai stata abbandonata. Per 15 anni Maurizio Fiume ha continuato ad aggiornare la documentazione sul caso Siani, riuscendo solo alla fine del 2001 a partire con le riprese, autoproducendo il film con la sua società.
L’ipotesi produttivo-organizzativa che la icarowebfilm ha perseguito vede “E Io Ti Seguo” come progetto di film a basso costo, in linea con le caratteristiche comuni al cinema indipendente europeo. Per questo motivo abbiamo realizzato un film interamente girato in location dal vero (Torre Annunziata e Napoli), ricostruendo anche la redazione di quegli anni de "Il Mattino", all’interno di un altro giornale.
Le riprese hanno coinvolto circa 20 persone di troupe, 50 attori, 200 comparse.
Il ruolo del protagonista è stato affidato, dopo una lunga selezione a Yari Gugliucci, 27enne attore salernitano, con una buona esperienza maturata in circa 10 anni di attività, noto per il film della scorsa stagione cinematografica La verità vi prego sull’amore e per il ruolo di ispettore nel serial tv Valeria medico legale. Tra le sue interpretazioni nel 1999 ha recitato a Londra all’Oliver Theatre in Inglese in "The Tempest" di Shakespeare per la regia di Stanley Ribinsky, vicino a Kevin Klein e Michelle Pfeiffer. Ruoli secondari sono stati affidati ad Antonio Manzini (film Non è giusto, di A. De Lillo), Roberto De Francesco (film Teatro di Guerra di M. Martone e film tv La vita che verrà di P. Pozzessere), Carlotta Natoli (film La verità vi prego sull’amore e serial tv Distretto di polizia), Ninni Bruschetta (film I cento passi di M.T. Giordana), Ginestra Paladino (film L’uomo in più di P. Sorrentino).
La sceneggiatura è stata concepita come una riflessione sulla generazione degli anni ottanta e su un momento politico-culturale di Napoli e dell’area vesuviana, senza avere la pretesa di fornire risposte certe ed esaustive. Il film vorrebbe, infine, restituire la spensieratezza e l’entusiasmo di un giovane che ha pagato con la vita la sua passione civile.