Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Battista Passiatore  (25/10/2007 @ 15:11)
Si apre con le immagini del suo funerale, della bara che esce dalla Basilica del Carmine Maggiore a Napoli, Un principe chiamato Totò, il documentario scritto da Diana de Curtis e Barbara Calabresi, regia di Fabrizio Berruti, prodotto da Rodeo Drive, evento speciale di una serata (23 ottobre) che la Festa del Cinema dedica all'attore nel quarantennale della scomparsa. Un ritratto del Totò privato, segnato da debolezze, passioni, tragedie. "Gli spettatori scoprono gli aspetti segreti dell'uomo - spiegano le autrici - e dell'artista immortale, è un'occasione unica per dare voce a lui e ascoltare le voci che hanno riempito la sua vita. Un atto d'amore verso Totò, i suoi amici, i suoi cari". Un racconto appassionante di una vita in continuo altalenare tra gioe e tragedie; Antonio De Curtis e Totò, due diversissime facce della stessa medaglia che incantano e commuovono. Il documentario è insomma una completa antologia della sua vita, un album di famiglia che scorre sotto i nostri occhi con alcune immagini inedite (come l’incontro e la testimonianza di Eduardo De Filippo sul set del film “Napoli Milionaria”). Manoscritti originali di poesie e canzoni prendono vita dalla voce dei grandi dello spettacolo: Sophia Loren, Gigi Proietti, Sabrina Ferilli, Lucio Dalla (che canta “Malafemmena” in una struggente versione), Alessandro Gasmann, Luca De Filippo, Fiorello, Massimo Ranieri, Lino Banfi, Enrico Montesano,ecc. Tutto questo vuol essere un omaggio non convenzionale costituito da tanti eccellenti rappresentati della musica, della Tv, del cinema, che dimostra come Totò sia stato il più grande autore “multimediale” dello spettacolo contemporaneo.

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