Fondazione Fare Cinema
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Francesco Chiti  (17/09/2006 @ 17:02)
Brutta storia, brutte riprese, brutti dialoghi.
Simone Pinchiorri  (04/05/2006 @ 00:00)
Lo scrittore Edoardo Nesi si cimenta per la prima volta dietro la telecamera portando sulla scena le vicende descritte nel suo libro "Fughe da Fermo". Il film descrive la storia di una generazione di ricchi "figli di papà" senza ideali e punti di riferimento, che fanno di tutto pur di rompere la noia che gli circonda. Fede, ovvero Marco Cocci, è il protagonista della vicenda. E' un giovane che vive una vita fatte di sbornie e sesso a pagamento con prostitute, assillato dall'amore per una donna che non lo vuole. E' proprio il non poter avere l'oggetto del desiderio, forse l'unico non acquistabile, che rende la ragazza piena di fascino e di attrazione agli occhi di Federico. L'idea del film è molto buona ed inedita, però viene a mancare l'aspetto cinematografico della sua rappresentazione. L'immagine è molto irreale e sfuocata e la fotografia approssimativa. Anche i dialoghi non sono mai del tutto compiuti e le musiche di sottofondo scritte e cantate proprio da Marco Cocci (cantante dei Malfunk) fanno risaltare ancora di più la precarietà dell'immagine visiva. E', comunque, un film che vuol far riflettere, anche se non ci riesce compiutamente, e che lascia lo spettatore pieno di interrogativi sul mondo contemporaneo, composto anche da una generazione di giovani ricchi vuoti e senza ideali, che possono comprarsi tutto con i soldi tranne che l'amore...

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