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Note di regia di "Flaminia"


Note di regia di
Flaminia è la mia opera prima, un film che ho voluto fortemente perché avvertivo la necessità di raccontare una storia che mi permettesse di mostrare diverse sfaccettature di me stessa, ma anche del mondo in cui sono cresciuta e che tuttora è parte della mia vita. L’occasione per me di poter vivere questa esperienza totalmente nuova, di sceneggiatrice, regista e attrice protagonista, mi ha dato la possibilità di mettere in gioco la chiara visione ironica e allo stesso tempo complessa dei personaggi della mia storia e che sono ispirati, nel bene e nel male, a situazioni che ho ricostruito partendo da una realtà che ben conosco. Era molto importante per me delineare la parabola di un personaggio che avesse apparentemente accettato un chiaro contesto sociale, familiare e lavorativo - senza però, come in tutte le favole, rendersi conto di esserne prigioniera - messo in discussione d a un elemento esterno, capace di insinuare il dubbio nella protagonista e di rivoluzionare i suoi punti di vista. Così ho realizzato un film nel quale spero che le persone della mia generazione si possano in qualche modo riconoscere e per certi versi anche consolare. Così è stato per me, che ho visto questo progetto trasformarsi piano piano in qualcosa di molto person ale, soprattutto nel rapporto tra le due sorelle. Ovviamente ho cercato di mettere a servizio del film anche la mia esperienza di stand up comedian e credo che molti aspetti della storia rispecchino non solo il mio stile narrativo, ma anche quello estetico su cui ho insistito particolarmente. L’immagine d el film ne è un esempio, a partire dai colori fino ad arrivare ad un’attenzione particolare per i costumi, così direttamente connessa all’andamento della storia. Anche la scenografia e i luoghi sono stati pensati con il preciso obiettivo di sottolineare i forti contrasti al centro del film. Un altro punto importante per me è stata la varietà e l’alternanza nelle scelte musicali: fossero esse di composizioni originali o di brani editi , abbiamo spaziato dal rock alla musica più classica – come Emozioni di Lucio Battisti, che per me è stato un onore poter inserire nella versione cantata da mia sorella, quella vera. Abbiamo lavorato anche ad adattamenti ben precisi e ricercati come ulteriore sottolineatura del sarcasmo, dell’ironia e, più in generale, di t utti i toni del film. Una menzione poi al cast: ho avuto la possibilità di lavorare con grandi professionisti, che ho fortemente voluto e che mi hanno restituito anche più di quanto avessi immaginato quando li ho scelti. È stata una fortuna poter dirigere ognuno di loro e insta urare un rapporto di scambio e confronto che ha permesso al film di evolvere man mano che prendeva vita, dandomi l’occasione di vedere realizzati in carne e ossa personaggi inizialmente solo tratteggiati, ideati in fase di sceneggiatura. Ho avuto inoltre la fortuna di avere sia una squadra di scrittura che una squadra tecnica eccezionale messa a disposizione dalla produzione che mi ha supportata in ogni momento. È stata per me un’esperienza nuova e importante, condivisa con grandi professi onisti che ogni giorno mi hanno aiutata e messa nella condizione di realizzare un traguardo artistico di cui mi sento molto fiera.

Michela Giraud