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LA SCUOLA NON E' SECONDARIA - Al cinema dal 25 maggio


LA SCUOLA NON E' SECONDARIA - Al cinema dal 25 maggio
LA SCUOLA NON È SECONDARIA arriva al cinema dal 25 maggio.

LA SCUOLA NON È SECONDARIA è un film che è una lezione, o meglio: dura quanto una lezione Dad e fornisce l'occasione e gli spunti per una riflessione su una modalità formativa a cui il corpo insegnante e i giovani si sono dovuti adattare in tempi rapidissimi. La Dad sarà la scuola del futuro o è l'ultimo tassello di uno scempio perpetrato sull'istituzione?

Il dirigente, gli insegnanti e gli assistenti hanno passato l'estate 2020 a riorganizzare gli spazi e ridefinire gli accessi del Liceo Mascheroni di Bergamo per rendere possibile il regolare svolgimento del nuovo anno scolastico. A fine ottobre, con la nuova ondata pandemica, come tutte le altre scuole secondarie superiori, l'istituto è costretto a chiudere e a riavviare la cosiddetta “Didattica a distanza”: l’accesso all’edificio scolastico viene limitato ai soli docenti. Il film documenta quel momento, il più estremo e drammatico dell’anno scolastico, quando i ragazzi sono costretti a casa e gli insegnanti fanno didattica nelle aule deserte. Ne emerge un ritratto inedito, che testimonia di una comunità scolastica provata, sospesa tra angoscia e speranze, umorismo e malinconia, rassegnazione e voglia di reagire. Per continuare a tenere in vita un’idea di scuola e dare un senso alla solitudine e allo strazio delle aule vuote.

Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia all’Università di Milano Bicocca, ha visto il film in anteprima, scrive direttamente al dirigente scolastico: «Gentilissimo Dirigente, buongiorno, Lei non mi conosce, sono un pedagogista, e ho avuto modo di vedere in anteprima il film La scuola non è secondaria girato all'interno della vostra scuola.
Non posso fare a meno di evidenziare la straordinaria bellezza (non trovo altra parola) dei vostri insegnanti, così tenaci e resistenti nell'impresa amorevole di stare con i loro ragazzi e di portare loro la cultura e l'educazione come immenso dono in questo buio.
Credo davvero che questo film andrebbe mostrato a tutti i cittadini italiani perché le belle persone che vi appaiono, filmate nella quotidianità della loro sofferenza ma anche del loro profondo amore per i ragazzi, possano essere viste e apprezzate da tutti nella passione che anima il nostro lavoro. Il film è la dimostrazione di cosa potrebbe essere un'Italia senza scuola: desolante paesaggio da "Day After" apocalittico».

10/05/2021, 12:35