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MOVIE TELLERS - Intervista ad ALAIN GOMIS


Il regista senegalese ospite con il suo "Felicité", distribuito da Kitchen Film, della rassegna piemontese


MOVIE TELLERS - Intervista ad ALAIN GOMIS
Alain Gomis
Vincitore alla Berlinale 2017 del Gran Premio della Giuria, "Felicité" di Alain Gomis è distribuito in Italia dalla Kitchen Film della piemontese Emanuela Piovano. Lei e il regista sono ospiti della tappa di Movie Tellers allo storico cinema Verdi di Candelo, in provincia di Biella. Abbiamo incontrato il regista a pochi minuti dalla proiezione.

Quando e come è nato il progetto del film?

È sempre difficile per me rispondere a questa domanda: tutto è nato dalla mia volontà di avere, per la prima volta nella mia carriera, una donna come protagonista, una donna forte. Poi avevo un altro punto chiaro in testa, che il mio film avesse il sapore della vita vera: nei film le cose che vediamo sono troppo spesso "belle", volevo invece provare a mostrare la realtà.
Non avevo intenzione di far vedere qualcosa di meraviglioso, ma di rendere evidente la meraviglia che c'è nella quotidianità.
Siamo come schiacciati da un'immagine di perfezione creata da cinema e tv, ma sotto questa immagine ci sono le persone reali: siamo semplicemente belli come siamo, anche se non siamo "adatti" a quella immagine mainstream. Non siamo mainstream, vero, ma meritiamo la nostra parte!

Quanto è stato difficile trovare la tua protagonista (il ruolo è andato poi a Véro Tshanda Beya Mputu)?

È arrivata un po' per caso al casting! Ho capito subito che era la persona giusta, anche se era completamente diversa da come avevo immaginato il personaggio: era così potente, così perfetta, che ho cambiato il mio immaginario precostituito e l'ho scelta.

Il tuo film è in questa selezione anche per il supporto del TorinoFilmLab: quanto è stato importante per te?

Tantissimo! È stato il primissimo segno di interesse da parte di una realtà internazionale, hanno scelto di supportarlo quando ancora non avevo finito il progetto. Avevamo bisogno di aiuto per concluderlo e per la promozione, sapevamo che sarebbe stato difficile per il tema del film... Ci hanno aiutato davvero moltissimo.

Hai girato il mondo presentando il film, quale è stata la reazione del pubblico che ti ha colpito di più?

La cosa più bella, ovunque io sia stato, è stata quando qualcuno del pubblico, uomo o donna che fosse, mi si è avvicinato dicendomi "Io sono Felicité, io mi sento come lei"!
Non chi mi diceva quanto fosse felice di aver scoperto qualcosa in più sull'Africa, o cose simili, ma quando il pubblico ha trovato qualcosa di sé nel mio personaggio: quello è sempre il momento più bello.

Quali cineasti ti hanno ispirato?

Tantissimi! Adoro il cinema da sempre: in Senegal direi sicuramente Djibril Diop Mambéty, in Francia Jean Vigo, in Russia Ejzenstejn, in Italia Vittorio De Sica, in Giappone Ozu...

A quali progetti stai lavorando adesso?

Entro la metà del prossimo anno dovrei iniziare a girare il mio nuovo film: non posso dire molto perché è ancora in corso una trattativa sui diritti, ma sarà la storia di un pianista...

11/10/2018, 19:06

Carlo Griseri