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LOCARNO 70 - L'edizione del Settantesimo


LOCARNO 70 - L'edizione del Settantesimo
LOCARNO 2017 con circa 130 nuove opere tra corti e lungometraggi, selezionati tra 3600 film visionati dai selezionatori del Festival nell’ultimo anno.

L’edizione del 70esimo non offre unicamente un programma variato e invitante cinematograficamente, ma anche innovativo per le infrastrutture. Oltre al tanto atteso Palazzo del cinema che verrà inaugurato per l’occasione e che nelle sue tre sale cinematografiche potrà accogliere circa 800 spettatori, vi sarà una sala storica rinnovata: l’ex Rex che sfoggerà l’appellativo di GranRex Auditorium Leopard Club. L’investimento di ristrutturazione nell’ordine di 2 milioni di franchi affrontato grazie al generoso contributo del Leopard Club, della proprietà – la tedesca BLUE Asset Management, rappresentata in Svizzera dalla Great Swiss Store AG – e di una fondazione privata. Per ciò che concerne l’utilizzo, va detto che non è prevista alcuna programmazione commerciale. «Il GranRex resterà la casa della restrospettiva, ma verrà utilizzato per altri eventi del Festival e di altre società culturali della regione.

IL CONCORSO INTERNAZIONALE
18 i film selezionati nel Concorso internazionale con diverse prime mondiale e perciò inedite da scoprire. Tra i quali ben 11 europei! I temi trattati quest’anno sono svariati e legati alle problematiche della nostra società : da “La Telenovela errante” di Raúl Ruiz e Valéria Sarmiento, film girato nel 1990 che vede la luce a distanza di quasi 30 anni!, a “Ta peau si lisse” (coproduzione fra Canada e Svizzera) di Denis Côté, che ritraccia il percorso di due culturisti. I film europei ci faranno viaggiare dalla Francia con l’atteso “Madame Hyde” di Serge Bozon), alla Germania “Freiheit di Jan Speckenbach”, passando per l’Italia con “Gli asteroidi” di Germano Maccioni e la Romania con“Charleston” di Andreï Cretulescu, fino in Danimarca “Winter Brothers” di Hlynur Pálmason . Due quest’anno i film svizzeri in concorso: “Goliath” di Dominik Locher e il già citato “Ta peau si lisse”. In sordina con generi disparati gli Stati Uniti con solo 4 lungometraggi, mentre la Francia con 6 opere, tra produzioni e coproduzioni, la fa da mattatrice.
Sedici film in Piazza Grande.

Molti i film europei presenti quest’anno in Piazza Grande. Anche qua l’Europa eccelle. Tra gli altri l’attrice francese Noémie Lvovsky con il suo ultimo film “Demain et tous les autres jours”, poi la sempre sorprendente Francesca Comencini con il suo “Amori che non sanno stare al mondo”, ritratto toccante di una donna forte e coraggiosa, l’attesa coproduzione svizzera e francese “The Song of Scorpions” di Anup Singh e l’intrigante “Laissez bronzer les cadavres” di Hélène Cattet e Bruno Forzani. Il film di chiusura, sarà Gotthard-One Life One Soul, una produzione ticinese di Kevin Merz.

La retrospettiva, uno dei vanti del Festival di Locarno, per la scelta dei soggetti, per la completezza e per la documentazione che l’accompagna, sembra essere stata collocata in secondo piano dagli organizzatori. L’evento dedicato al regista francese Jacques Tourner (1904-1977) appare come un prodotto per cinefili puri che potrebbe restar precluso alla maggior parte dei festivalieri. Di questo maestro minore del noir e dell’horror a low cost per il cinema e la televisione nato a Parigi, ma realizzatosi come cineasta free-lance negli Stati Uniti, seranno mostrati una sessantina di film, molti, sconosciuti alle nostra latitudini. Tourner nella sua carriera realizzò lungometraggi di ogni genere, dall’avventura, ai film di Cappa e spada, ai western per affermarsi in quello sugli zombi. L’ultimo suo film fu City Under the Sea, genere futuristico, girato nel 1964 prima di far ritorno in Francia.

GLI OSPITI COMPONENTE VITALE DEL FESTIVAL
Tra i più attesi di quest’anno (altri saranno annunciati) sono Jean-Marie Straub, Nastassja Kinski, Aleksandr Sokurov, Adrien Brody, Jean-Pierre Léaud, Isabelle Huppert, Fanny Ardant, Vanessa Paradis, Dario Argento, Mathieu Kassovitz, Olivier Assayas, presidente della giuria…

24/07/2017, 08:05

Augusto Orsi