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BIF&ST 8 - Francesco Bruni e Giuliano Montaldo
raccontano "Tutto Quello che Vuoi"


BIF&ST 8 - Francesco Bruni e Giuliano Montaldo raccontano
Francesco Bruni e Giuliano Montaldo al Bari
La calorosa accoglienza manifestata ieri pomeriggio al Teatro Petruzzelli alla proiezione in anteprima mondiale di “Tutto Quello che Vuoi”, il nuovo film di Francesco Bruni (nelle sale dall’11 maggio 2017), si è ripetuta stamattina per l’incontro con la stampa e il pubblico al Circolo Barion, protagonisti il regista e sceneggiatore, insieme agli interpreti Giuliano Montaldo e Andrea Carpenzano. In platea anche la moglie di Montaldo, Vera Pescarolo, che ha un piccolo cameo nel film e che è stata oggetto di ripetute, pubbliche dichiarazioni d’amore da parte del regista di “Sacco e Vanzetti”.

Francesco Bruni ha rievocato la genesi del film: “Ci metto sempre un po’ di tempo per accumulare materiale per i film che scrivo per me. Stavolta gli elementi essenziali erano la malattia di mio padre, che è poi scomparso all’inizio di quest’anno, insieme al mio trasloco nel quartiere romano di Trastevere, che mi ha subito affascinato per il suo mondo così particolare. In seguito ho tratto ispirazione dal romanzo ‘Poco più di niente’ di Cosimo Calamini, un mio ex allievo al Centro Sperimentale di Cinematografia che mi ha fornito quegli elementi narrativi che mi mancavano e infine i racconti di mio padre quando era adolescente a Pisa.”

Al Centro Sperimentale di Cinematografia si deve anche l’incontro tra Bruni, che vi insegnava sceneggiatura e Giuliano Montaldo che insegnava regia. “Bruni venne a casa mia a raccontarmi questa storia” – ricorda Montaldo che ieri sera ha ricevuto al Petruzzelli il Federico Fellini Platinum Award - “e io lo vedevo commuoversi, ciò che mi colpì molto. Ma quello che mi ha fatto davvero sobbalzare sulla sedia, fu quando mi disse che voleva che il protagonista fossi io. Fino ad allora io avevo preso parte come attore a film di amici, solo con piccoli ruoli ma stavolta dovevo essere il protagonista e questo all’inizio mi rendeva perplesso. Mi ha convinto confessandomi di avere scritto il personaggio di Giorgio per me, dopodiché sono stato felice di averlo fatto, l’atmosfera sul set era davvero meravigliosa, a parte qualche miaimpazienza durante la trasferta sull’appennino modenese, così come è stato bello il rapporto con il mio partner Andrea Carpenzano, un giovane attore con grande passione e talento che avrà scuramente una brillante carriera.”

Carpenzano, alla sua prima esperienza di attore, ammette che la realtà giovanile ritratta nel film è assolutamente autentica. “Alcuni giovani sono proprio così come li vedete, non fanno niente tutto il giorno, proprio come facevo io prima di recitare in questo film. È una realtà soprattutto romana, fatta di giovani che si annoiano finché qualcuno non decide di andarsene da Roma, di muoversi. Non io. A me è sempre piaciuto annoiarmi!

Francesco Bruni ha negato la difficoltà di fare dialogare due generazioni così distanti: “So molto bene come i ragazzi abbiano rapporti molto più empatici con i nonni, o comunque con le persone anziane piuttosto che con i genitori con cui il rapporto è generalmente più conflittuale”.

Giuliano Montaldo ha confessato di avere avuto un po’ di difficoltà all’inizio nell’interpretare il suo personaggio “soprattutto pensando all’esperienza personale e dolorosa di Francesco. Ma poi lui mi ha saputo dirigere bene, è stato molto esigente solo quando dovevo recitare le poesie, voleva che fossi molto preciso, che scandissi le parole con attenzione. Invece la parte del rimbambito, quella mi è venuta molto più naturalmente!

24/04/2017, 19:15