Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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FI-PI-LI Horror Festival 7 - "Padroni di Casa":
Una storia accattivante e ben equilibrata


FI-PI-LI Horror Festival 7 -
Edoardo Gabbriellini, livornese più noto al pubblico come attore (Ovosodo su tutti ma anche Baci e Abbracci e Io sono l'amore), con "Padroni di Casa" è alla sua seconda opera registica. Questo piccolo film si presenta nel panorama nostrano come una grande occasione sfruttata e ben riuscita per il regista: Gabbriellini, collaborando tra gli altri con Mastandrea, costruisce in fase di sceneggiatura una storia accattivante e ben equilibrata.

Tutto si svolge in un paese di provincia (siamo tra l’Emilia e la Toscana); immerso nella natura selvaggia dell'Appennino tosco-emiliano, abita Fausto Mieli (Gianni Morandi), ritiratosi dalle scene ormai da anni per seguire la moglie Moira (Valeria Bruni Tedeschi) gravemente malata. Cosimo (Valerio Mastandrea) ed Elia (Elio Germano), proprietari di una ditta edile, vengono contattati dal cantante per un lavoro di ripavimentazione. L'accoglienza nel piccolo paese e nella casa di Mieli però si mostra fin da subito faticosa.

La coppia Mastandrea-Germano è scoppiettante nei momenti di comicità e perfettamente all'unisono in quelli drammatici; non da meno l’interpretazione di Gianni Morandi e di Valeria Bruni Tedeschi (fresca di premio Oscar con “La Pazza Gioia” di Virzì). Il regista in questa pellicola ha saputo trattare in maniera non scontata il tema del gruppo provinciale, che esclude qualsiasi intromissione esterna, spesso con la violenza. Dice il regista sul suo film: "Mi piaceva la scommessa di un non-luogo che in realtà ne contenesse tanti. La provincia mi interessava come dato antropologico piuttosto che come informazione sociologica. Questo film vuole rappresentare uno sguardo sulla violenza. Quale fragilità insostenibile nasconde la violenza?". La fragilità che il regista livornese cerca di far emergere, attraverso un approccio realista, deriva dalla paura a cui la società odierna si sta educando. Questa paura dell'altro genera diffidenza, un sentimento capace di distruggere con la violenza altri sentimenti giusti, come la solidarietà, l'accoglienza e la comprensione, e che invece andrebbero riscoperti in questo periodo di comuni difficoltà. Grande colonna sonora infine affidata al sempre più bravo Cesare Cremonini. Sua la romantica canzone “Amor Mio” che Gianni Morandi dedica alla moglie.

24/04/2017, 17:18

Battista Passiatore