I vincitori della prima edizione del Lunigiana Film Fest


I vincitori della prima edizione del Lunigiana Film Fest
Si è svolta sabato 8 aprile nella splendida cornice del Museo di San Giovanni degli Agostiniani la cerimonia di premiazione della prima edizione del Lunigiana Film Fest. L'Assessore alla Cultura Francesca Nobili ha portato i saluti dell'amministrazione e ha sottolineato l'importanza dell'evento, inizio di un percorso che dovrà avere continuità.

Il premio Miglior Corto è andato a "Buffet" di Santa De Santis e Alessandro D'Ambrosi.
Motivazione della giuria: Buffet di Santa De Santis e Alessandro D'Ambrosi è un lavoro che travolge lo spettatore. Lo si guarda tutto d’un fiato. Si sorride, ci si diverte e ci si accorge del profondo egoismo dell’animo umano. Una riflessione feroce, cinica, ma intrigante, catartica. Bosh rendeva su tela i peccati dell’umanità esorcizzando l’azione nella dimensioni onirica dell’Inferno. Grosz dopo molti anni mostrava la ferocia e l’avidità delle classi dirigenti tedesche. Santa De Santis e Alessandro D'Ambrosi in questo corto, uniscono tutte le categorie dell’esistenza. La vista del cibo scatena la voracità di generali, avvocati, notai, professori, dame eleganti. L’ingurgitare mangiare, il tracannare bevande ad un fantomatico banchetto diventa un rito diabolico in cui ognuno scatena il peggio di sé. Un’immagine divertente, solo in apparenza. Quelli che vediamo sono le persone che ci circondano, pronte a gettarsi su qualunque cosa di cui possono impossessarsi, prendere. E’ l’avere ossessivo e paranoico l’avidità fino alla follia, in questo caso simbolicamente commestibile. L’ingozzarsi, il riempirsi la pancia fino a scoppiare pensando solo se stessi, schiacciare gli altri è la regola in cui si muovono quelli che erano i distinti protagonisti della serata. In questa lotta non è possibile guardare in faccia nessuno, all’anziano in carrozzella, non meno feroce, alla signora elegante... Tutto rende reale la dimensione in cui viviamo quando si squarcia il velo dell’ipocrisia schizofrenica e delirante delle buone maniere. Nel lavoro di Santa De Santis e Alessandro D'Ambrosi tutto è messo a nudo. Ognuno vuole prendere, afferrare, mangiare unico scopo esistenziale perché il cibo è piacere, voluttà, potere, distruzione di sé. Una parabola esistenziale crudele, condotta con i toni che evocano il miglior cinema italiano e fotografa il quadro di un’umanità spietata, senza valori, avida, cieca nel proprio egoismo, dove tutto è lecito: la quotidianità dell’esistenza corrotta in quanto esiste-

Miglior attrice Alessia Pellegrino, protagonista di "Senza occhi, mani e bocca" di Paolo Budassi
Motivazione della giuria: Con sensibilità e con un linguaggio profondamente intimistico Alessia Pellegrino comunica la sofferenza della protagonista. Una vicenda drammatica, difficile da recitare da comunicare senza cadere negli stereotipi. Alessia con una recitazione attenta, sofferta ai gesti, agli sguardi, nella tensione del corpo fa vivere allo spettatore la materialità della violenza che subisce la protagonista.

Miglior attore Max Tortora protagonista di "Conosce qualcuno?" di Daniel Bondi
Motivazione della giuria: Protagonista e padrone della scena Max Tortora del cortometraggio utilizza un linguaggio moderno, diretto, incisivo. Lo spettatore gode un momento di allegria per poi riflettere sull’ipocrisia della società. Max Tortora riesce con il sorriso e la capacità di coinvolgere lo spettatore a proporre temi attuali, che minano l’equilibrio e la crescita civile.

Menzione speciale a "Superfederico" di Fabio Pompili

(motivazione della giuria: il cortometraggio Superfederico, con forte sensibilità ha comunicato un problema di grande attualità. Ha aperto il cuore dello spettatore alla comprensione e all’amore verso gli altri. Con delicatezza ci aiuta a capire che in tutti c’è un’umanità da scoprire e da amare).

La giuria era presieduta dal dott. Vinicio Ceccarini (Presidente del Premio Tatiana Pavlova) ed era composta dall’attore Roberto Bocchi, dallo sceneggiatore Alessandro Logli, dal regista Francesco Tassara, dall’editore Franco Triolo e dal noto musicista e compositore Leonardo Rosi, già vincitore del David di Donatello per la migliore colonna sonora del film Anime Nere di Francesco Munzi e famoso per le sue collaborazioni con Zucchero e con altri numerosi artisti internazionali.
Per l’occasione Rosi ha presentato il trailer del suo documentario sul cantautore lunigianese Luigi Bugelli, presente alla cerimonia.
Fuori concorso è stato anche presentato il videoclip del singolo Fuori controllo del cantautore Francesco Tartarini.
Madrina della serata l’attrice e regista Antonella Grassia, che ha presentato il trailer del suo ultimo film Forse.. sì lo voglio. La serata è stata condotta dalla giornalista Claudia Bertanza.

10/04/2017, 07:48