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I vincitori della 24° edizione di Sguardi
Altrove International Film Festival


I vincitori della 24° edizione di Sguardi Altrove International Film Festival
Nella serata di sabato 18 marzo, allo Spazio Oberdan di Milano, sono stati assegnati i premi della 24° edizione di Sguardi Altrove International Film Festival, la rassegna dedicata al cinema e ai linguaggi artistici al femminile.

Trionfa nel concorso lungometraggi A mon âge je me cache encore pour fumer della regista algerina Rayhana Obermeyer, mentre nel concorso documentari vince Fire della giovane cineasta russa esordiente Nadya Zakharova. Per il concorso cortometraggi altro successo del cinema russo con The Edge di Alexandra Averyanova e per #FrameItalia sezione competitiva a regia mista dedicata al cinema italiano, il pubblico premia Babylon Sisters.
Questi film vincitori insieme al film d’apertura Certain Women di Kelly Reichardt saranno in replica nell’appendice romana di Sguardi Altrove il 23 e il 24 marzo alla Casa del Cinema (con ingresso libero). Durante la due giorni sarà consegnato il Premio alla carriera della 24° edizione del festival a Liliana Cavani, autrice di indimenticabili film che hanno segnato la storia del cinema di tutti i tempi.

Di seguito tutti i film vincitori.

NUOVI SGUARDI – concorso internazionale lungometraggi
a cura di Nicola Falcinella
Giuria: Maurizio Di Rienzo, Michaela Guenzi, Barbara Tarricone

Premio come miglior film
A mon âge je me cache encore pour fumer
di Rayhana Obermeyer
Con la seguente motivazione: In un'intimità quasi paradossale, le donne si lavano, si pettinano, si abbracciano, si sgridano, si urlano contro, si maledicono, si spingono, si accolgono. Battaglia ad Algeri, ventidue anni fa: nella dinamica eterogenea claustrofobia di un hammam solo per donne, la femminilità diviene motore di corpi, menti, sguardi, valori e caratteri. In una giornata particolare si intrecciano orgoglio e sottomissione, disperazione e amore, ribellione a fior di pelle, quella delle donne, bagnata come la loro anima. Un'opera prima tratta da una pièce teatrale di lungo successo in Francia, con un'ambientazione alla tableaux vivants e interpretata in maniera straordinaria per la capacità di equilibrare urla e silenzi con dialoghi pesanti come lapidi in un vortice di segreti e bugie en plein air. Le donne sono al riparo. E gli uomini? I maschi spadroneggiano fuori sempre pronti per malinteso dogma, a irrompere nel mondo a loro negato, per lavare con il sangue il peccato di essere, semplicemente, donna.

Menzioni Speciali
House of Others
di Rusudan Glurjidze
Con la seguente motivazione: Per la simbiosi estetico drammaturgica fra la regia cadenzata e pittorica e la fotografia nitida, di vivo grigio fra interni desolati, i rumori della natura e la campagna umida e inquietante. Un racconto raffinato che inscrive la storia di due famiglie in un post guerra civile in cui molte donne, anche giovanissime, reggono il peso di un'inesausta e infinita narrazione di dolore, confronto e ricerca.
Little Wing di Selma Vilhunen
Con la seguente motivazione: Per la capacità della storia intergenerazionale e on the road di riflettere peculiari aspetti socio culturali nei paesi scandinavi e per l'originalità dell'approfondimento psicologico espresso dall'efficace interpretazione delle protagoniste, madre e figlia, in uno scambio di ruoli e tempi emotivi.

LE DONNE RACCONTANO – concorso internazionale documentari
a cura di Sergio Di Giorgi, Stefania Scattina
Giuria: Bruno Bigoni, Alessandra Grilli, Anna Maria Pasetti

Premio come miglior documentario
Fire
di Nadya Zakharova
Con la seguente motivazione: L’aspetto formale del film ha un fortissimo impatto visivo e un’intelligente e innovativa narrazione, usando lo spazio e la figura umana come materia d’indagine. Il tempo filmico evidenzia una precisa idea di cinema e uno stile di regia molto personale.
La sua forza visiva, carica il Bianco e Nero, con cui è fotografato il film, di un’originalità non comune in un’opera prima realizzata da una giovane cineasta. La vicenda è aliena a qualsiasi forma epica o realistica, caricando il film di una precisa suggestione narrativa e facendo leva sulla sua notevole forma estetica.

Menzioni Speciali
Where to, Miss?
di Manuela Bastian
Con la seguente motivazione: Per la capacità di raccontare con lucida profondità la difficile battaglia di una giovane e coraggiosa donna che lotta ogni giorno per emanciparsi ed essere se stessa in una società dove gli uomini governano i destini delle donne.
La chambre vide di Jasna Krajinovic
Con la seguente motivazione: Per la capacità di narrare senza retorica, restando forte nelle intenzioni e nel modo di filmare, realizzando così un film con grande sensibilità e compattezza di linguaggio.

SGUARDI (S)CONFINATI – concorso cortometraggi
a cura di Paola Bernardi
Giuria: Carlotta Cristiani, Silvia Muntoni, Simone Totola

Premio come miglior cortometraggio
The Edge
di Alexandra Averyanova
Con la seguente motivazione: Con capacità lirica e sapiente uso del mezzo cinematografico, The edge ci immerge in una condizione umana: la luce, il suono, il controllo del tempo e il racconto dell'ambiente costruiscono un racconto organico, preciso e toccante.

#FRAMEITALIA - sezione competitiva a regia mista con Premio del Pubblico
a cura di Floriana Chailly e Patrizia Rappazzo

Premio come miglior film
Babylon Sisters
di Gigi Roccati

Menzione Speciale #Frameitalia
Il Rumore della Vittoria di Ilaria Galbusera e Antonino Guzzardi

GIURIA GIOVANI - NUOVI SGUARDI
composta dagli studenti del Master in Comunicazione e Marketing del Cinema dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Premio come miglior film
L’indomptée
di Caroline Deruas
Con la seguente motivazione: Il lungometraggio della regista francese colpisce particolarmente per il modo in cui riesce a fondere questa vicenda dai toni fantastici con l'arte. L'attaccamento ai luoghi rappresentati è evidente. Villa Medici diventa il perno intorno al quale ruotano i personaggi molto ben caratterizzati, in un film dall'atmosfera onirica in cui la realtà passa attraverso il sogno. Notevole l'utilizzo della fotografia e il gioco della luce nei contrasti tra giorno e notte. Nelle immagini di colore rosso si vede il significato della vita, della passione e della morte. L'attrice Jenna Thiam nei panni della fotografa che incarna il potere femminile e artistico è bellissima e convincente. Anche le musiche attribuiscono il giusto tocco di malinconia alla vicenda. Interessante il modo in cui la coppia Clotilde Hesme-Tchéky Karyo rappresenta l'idea di marito e moglie in competizione professionale e di come la donna lotti con caparbietà per affermare la sua identità e individualità. Infine si notano pure riferimenti al Decamerone di Boccaccio.

GIURIA GIOVANI – SGUARDI (S)CONFINATI
composta dagli studenti del corso di Istituzioni di storia del cinema della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Premio come miglior cortometraggio
Stella Amore
di Cristina Puccinelli
Con la seguente motivazione: Una commedia brillante ed equilibrata sotto ogni punto di vista, che mette efficacemente in scena come, agli occhi di una bambina, quella che dovrebbe essere una fabbrica dei sogni sembrerebbe essere in realtà fabbrica di illusioni, caratterizzata da individui dall'istinto machiavellico e dallo spirito estremamente cinico. Tuttavia c'è ancora qualcuno che crede nei sogni e Stella è proprio quella piccola luce che brilla nel buio, luce che ci ricorda quanto sia importante sognare, in quanto chi smette di sognare non fa altro che perseguire una vita vuota e senza senso.

19/03/2017, 15:03