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TRIESTE FILM FESTIVAL 28 - FilmaP sbarca a Trieste


Cinque corti documentari, nati nell’Atelier di cinema del reale del centro FilmaP di Arci Movie, sostenuto da SIAE, Intesa San Paolo (fondo beneficenza), Fondazione con il Sud e SEDA Italy, evento speciale nella sezione Corso Salani.


TRIESTE FILM FESTIVAL 28 - FilmaP sbarca a Trieste
Una scena di "Un Inferno"
I cinque cortometraggi 2016 degli allievi del Secondo Atelier di cinema del reale di Ponticelli, con la direzione pedagogica di Leonardo Di Costanzo e il coordinamento di Antonella Di Nocera saranno presenti al Trieste Film Festival (20-28 gennaio) il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell'Europa centro orientale, giunto quest'anno alla 28esima edizione, diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo. I corti documentari saranno proiettati il 23 gennaio, come evento speciale nella prestigiosa sezione “Corso Salani”.

Si tratta di lavori realizzati la scorsa estate durante la prima fase formativa dell’Atelier con la supervisione dei registi Alessandro Rossetto e Bruno Oliviero. L’attività si inserisce nell'ambito del progetto FilmaP - Centro per la formazione e produzione di cinema a Ponticelli un progetto di Arci Movie realizzato con il sostegno di SIAE, Intesa San Paolo (fondo beneficenza), Fondazione con il Sud e SEDA Italy.
I giovani partecipanti sono stati selezionati per seguire un corso intensivo di 12 settimane, al termine del percorso hanno realizzato in maniera indipendente i corti, scegliendo ognuno soggetti e protagonisti. Ciascun partecipante è stato autore di un corto e collaboratore come fonico o montatore sui film degli altri, restituendo così un carattere fortemente cooperativo del percorso di realizzazione.

"Siamo particolarmente felici di questa partecipazione" - dice Antonella Di Nocera ideatrice e coordinatrice di FilmaP -" ad uno dei festival che continua ad essere da quasi trent'anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Dopo la partecipazione in concorso al Torino Film Festival di due dei lavori 2016, la scelta dei direttori dell’Alpe Adria di programmare un focus sui nostri corti nel contesto del premio Corso Salani è un bel riconoscimento per il lavoro svolto dal Centro FilmaP nel cinema del reale. Gli autori sono giovani filmmakers con esperienze diversificate e provenienti da diverse città italiane che hanno trovato a Ponticelli una vera e propria occasione formativa".

I film selezionati sono: “’A mazzamma” di Ennio Eduardo Donato, “Antonio degli Scogli” di Alessandro Gattuso, “Cronopios” di Doriana Monaco, “La Barca” di Luisa Izzo, “Un Inferno” di Camilla Salvatore.

Il progetto FILMaP nasce nel 2014 dal sostegno Fondazione CON IL SUD, nell’ambito del bando “Progetti Speciali e Innovativi 2010” per costruire un centro di formazione e produzione cinematografica a Ponticelli ed ha raggiunto esiti significativi realizzando nel complesso 18 corti nelle scuole, 12 corti documentari dei giovani degli Atelier, mentre sono attualmente in produzione 4 film di lungometraggio del primo atelier e in scrittura 8 nuovi dossier di progetto.
Filmap di Arci Movie è il naturale epilogo di una storia quasi trentennale che mette al centro la cultura del cinema in ogni suo aspetto. Tra tutte le attività, i laboratori di cinema con i giovani hanno incontrato sempre una straordinaria partecipazione, confluendo nelle produzioni del cinema leggero con la cooperativa Parallelo 41 Produzioni. Un cinema fatto con costi bassissimi, tecnologie digitali, troupe ridotte, location di strada, attori e talenti provenienti dalla realtà per creare film scritti e diretti da ragazzi, coinvolti in prima persona in un ampio processo che, attraverso la dimensione del lavoro collettivo, tende a valorizzare le singole competenze. FilmaP nella periferia orientale di Napoli connette la sfera formativa e quella produttiva, creando occasioni di relazioni dirette con il mondo professionale.





UN INFERNO di Camilla Salvatore
Sinossi: In un piccolo studio di tatuaggi nella provincia di Napoli si possono incontrare molte persone differenti. All’apparenza sembrerebbe un luogo come un altro, eppure nel più inaspettato dei posti si nasconde un microcosmo vivo. La pratica del tatuaggio diventa il mezzo per raccontare un aspetto di quella società: le chiacchiere e le confessioni fra il tatuatore e il suo cliente delineano il carattere di ciascuno dei personaggi e aiutano a raccontarne l’atmosfera. Affresco di un luogo autentico, con i suoi miti e le sue regole, e di un mestiere che tanto si presta a creare intimità e a sporcarsi col dolore, il sangue e le storie della gente.

15/01/2017, 16:26