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I racconti di Bronx Film alla Casa del Cinema di Roma


I racconti di Bronx Film alla Casa del Cinema di Roma
Nella famigerata ma ancora fertile zona di Scampia, a Napoli, da 10 anni è in crescita un albero socio-produttivo con rami cine-culturali che non a caso ha nome Bronx Film (dopo essere nato e affermatosi col marchio Figli del Bronx). Laggiù, in fondo a due passi da noi, le Gomorre sono davvero di casa, eppure dal basso, da dentro quel meccanismo, qualcuno ha voluto e saputo partire per rinnegare un certo passato e per costruire idee, opportunità, storie, insomma un 'ufficio', un lavoro anomalo per quelle strade buie. Gaetano Di Vaio, 'indigeno' reduce da errori giovanili mutati in consapevolezza e studi, insieme a giovani registi e persone non solo di Scampia - come le produzioni Eskimo Film di Dario Formisano e Minerva Pictures di Gianluca Curti - ha via via reso quel Bronx uno strumento di lotta pragmatica attraverso immagini e racconti, cioè cortometraggi, documentari, film. Bronx napoletano vissuto da figli a fratelli, forse padri di una svolta da puntellare senza pause ma che ha già significato nuovo peso specifico della drammaturgia made in Naples e dintorni. Svolta non solo cinematografica: Bronx è anche libri, corsi, forum, varie attività.
 
La Casa del Cinema di Roma vuole ospitare il riassunto di questo decennio articolandolo in cinque giovedì dal 12 gennaio al 9 febbraio 2017: in programma alle ore 18 proiezioni e dibattiti per capire tali meccanismi d'indipendenza e di coraggio. Ecco Abel Ferrara coinvolto in un percorso complesso "Napoli, Napoli, Napoli", che appartiene al suo ambiente cine-etico e alle sue radici familiari. Da Guido Lombardi il bel corto su gioventù 'ammischiata' di quartieri diversissimi e il folgorante, pluripremiato alla Mostra di Venezia 2011 "La-bas" sulla strage d'immigrati africani nella Terra dei fuochi casertana. Altri corti di rilievo: "Ciro" del bravo Sergio Panariello e "Ore 12" del potente Toni D'Angelo legati al cinema del reale; "Ritratti Abusivi" di Romano Montesarchio, che sfata luoghi comuni attraverso umanità 'comune' quanto eccentrica. "Sotto la Stessa Luna" di Carlo Luglio, sincero e accorto incrocio di realtà e narrazione con cui a Locarno 2006 cominciò il cammino degli allora Figli del Bronx; e l'anima soul di Enzo Gragnaniello in giro per i Campi Flegrei in "Radici" dello stesso Luglio. Infine in programma due documentari di Gaetano Di Vaio, il motore nel Bronx: l'essenziale e molto personale "Il loro Natale" su vita e attese di familiari (donne) di detenuti e l'altro faccia a faccia del produttore-regista "Largo Baracche" sulla gioventù dei quartieri di Napoli colti nei loro intricati vicoli fatti di salvezza e dannazione.

09/01/2017, 15:14