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I vincitori di Lavori in Corto 2016


I vincitori di Lavori in Corto 2016
La giuria della quinta edizione di Lavori in corto, presieduta da Davide Ferrario e composta da Ilaria Cucchi, Susanna Ronconi, Rossella Schillaci, Roberto Agagliate, Paolo Rendina, Marco Di Castri, Gabriella Bodiglio e Moritz Ceste durante la serata finale di lunedì 7 novembre 2016 tenutasi presso il Cinema Massimo ha assegnato i seguenti premi:

MENZIONE SPECIALE A: SIAMO TUTTI IN TRANSIZIONE – realizzato dagli studenti del Liceo Laura Bassi di Bologna. Per aver saputo affrontare la tematica esistenziale dei transgender e la loro lotta per i diritti con delicatezza, sensibilità e freschezza. Eccellente la realizzazione tecnica, la fotografia e il sonoro che risultano efficaci a trasmettere il messaggio.
MENZIONE SPECIALE A: LA CARNE DELL'ORSO – di Paolo Giacobbe e Andrea Porcu. Tracciato narrativo che scalda i cuori nell'intreccio di ricordi e nuove avventure che esaltano l'intraprendenza giovanile e consolano anche di fronte all'epilogo drammatico di una vita spezzata. Un recitato che si fonde perfettamente con la fotografia, mai banale, delle nostre montagne e della nostra storia.

Il PREMIO DELLA GIURIA, consistente nell'utilizzo di un modulo della sede Film Commission Torino Piemonte di Via Cagliari per due settimane è stato assegnato a:
DISPLACED – di Milad Tangshir
Profughi sulla rotta dei Balcani, dalla Slovenia all’Austria. Immagini di un esodo, tra reti, filo spinato, polizia, freddo e nebbia che nessuna parola avrebbe potuto approfondire. E Milad Tangshir sceglie di non dirne, di parole, sceglie di dire solo quello che le immagini dicono. Impatto forte, essenziale, diretto come un pugno, di immagini che ci sono state mostrate mille volte, ma che non avevamo mai visto prima, perse nel vortice di una comunicazione spuria, che tutto miscela e tutto rende indifferente ed equivalente, e che lo sguardo di Milad restituisce alla loro purezza, essenzialità, significato. Impietosa durezza e, insieme, poesia dell’umano. Un esodo tragico, una processione di uomini donne vecchi e bambini che attraversa periferie che sono le nostre periferie - strade, ferrovie, ponti, piazze – che la macchina da presa sottrae alla quotidianità per farle diventare luogo di un dramma epocale: ma sono le nostre strade e le nostre piazze, e questo sguardo così ci chiama in causa, ci chiama “dentro”. Lo sguardo si sofferma sui bambini, soprattutto: piccoli alti poche spanne che percorrono strade di cui nessuno conosce la fine, sgomenti o stanchi, mentre giocano o aspettano, trascinano le loro valigie, guardano in camera con le loro domande negli occhi. Formidabile ritratto di tutte le assurdità del nostro tempo.

PREMIO “RICOMINCIARE” offerto da Sicurezza e Lavoro, consistente in 300 euro, è stato assegnato a:
PAGANINI NON RIPETE – di Giacomo Costa
Perché il lavoro dell'uomo continui ad essere un valore che trascende le barriere sociali manifestandosi sempre libero come il ritmico e naturale scorrere del tempo. Toccante testimonianza di un vero e proprio miracolo dell'arte, salvifico e redentore, che unisce e rafforza.

Il PREMIO ARMANDO CESTE, consistente in 1.000 euro e offerto dall'Associazione Sapereplurale è stato assegnato a:
DUST, LA VITA CHE VORREI– di Gabriele Falsetta
DUST è uno di quei film che sanno creare un mondo a parte. Così come un mondo a parte è l’Istituzione, quella in cui scorre la vita dei protagonisti. Il raddoppiamento delle dimensioni permesso della messa in scena diventa il modo di liberarsi dalle catene dell’esistenza reale, magari anche solo per un momento. Pensiamo anche che usare il cinema come forma di testimonianza e di liberazione sia il miglior modo di ricordare Armando Ceste.

Inoltre, una giuria interna a Rai Cinema ha assegnato il PREMIO “RAI CINEMA CHANNEL” (contratto di acquisto dei diritti del corto, da parte di Rai Cinema, oltre alla visibilità su www.raicinemachannel.it e sui siti partner, consistente in 1.000 euro e l'acquisizione dei diritti) a:
FUORI DI VISTA – di Francesco Cerrone
“Fuori di vista” di Francesco Cerrone, vince il premio Rai Cinema Channel perché trascina lo spettatore dentro la figura del protagonista, su quella strada disperata e piena di indifferenza, quella stessa indifferenza che Rai Cinema cerca di combattere ogni giorno, dando visibilità a progetti come questo.

È stato inoltre assegnato il PREMIO eVisioni “I DIRITTI VISTI DA DENTRO”, consistente in 300 euro, erogato dal Polo Universitario della Casa Circondariale Lorusso Cutugno di Torino e assegnato da una giuria speciale composta dagli studenti del carcere di Torino, a :
BURATTUOMIA – di Valeria Zecchinato
La visone di questo cortometraggio è tanto piaciuta alla maggior parte dei membri della giuria perché ci ha fatto sentire meno soli e ci ha concesso un briciolo di speranza in più. L'assunto alla base dell'opera è la condizione di prigioniero che può esistere in ognuno di noi quando siamo influenzati, come marionette nelle mani di un immaginifico puparo, da una miriade di elementi esterni che ci deviano dalla strada dettata dal nostro cuore. Come una persona fuori dal carcere può vivere imprigionata così anche noi detenuti, inversamente, possiamo esseri liberi dentro se diamo la possibilità alla nostra mente, attraverso la cultura, lo studio, gli onesti e concreti progetti per il futuro, di elevarsi al fuori delle alte mura che ci circondano. La speranza risiede nella chiave che cerchiamo sempre lontano ma che il più delle volte è proprio vicino a noi, ma che spesso non siamo in grado di vedere e tantomeno usare. Quindi la speranza che ognuno di noi trovi la chiave che ci tiene prigionieri per finalmente vivere liberi. È stato apprezzato anche la realizzazione accurata nonostante il minimo dispiego di mezzi,la bravura delle attrici e l'intero cast al femminile.

08/11/2016, 10:11