Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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FESTA DI ROMA 11 - "Funne, le ragazze che sognavano il mare"


Katia bernardi racconta la storia di un gruppo di donne trentine che decidono di andare a vedere il mare. Ad Alice nella Città


FESTA DI ROMA 11 -
"Funne, le ragazze che sognavano il mare" di Katia Bernardi
Non capita spesso e non a tutti di fermarsi a riflettere sui propri desideri, su ciò che prima o poi vorremmo fare. Una volta individuati i nostri sogni l’unico limite è la mancanza di forza e determinazione, ma se queste qualità ci sono ecco che diventano realtà. Così come accade per le dodici ragazze di 80 anni protagoniste di un sogno che ha avuto una sorprendente risonanza mediatica ed è oggetto dell’ultimo film di Katia Bernardi "Funne - le ragazze che sognavano il mare ".

Le protagoniste vivono a Daone un piccolo paesino in provincia di Trento circondato da maestose montagne, la maggior parte di loro sono nate e cresciute lì senza quasi mai spostarsi. Ma nell’anno del ventennale del circolo Rododendro la quiete delle funne viene sconvolta da Erminia, intraprendente presidentessa del gruppo che propone per l’occasione di organizzare tutte insieme una vacanza al mare, un paesaggio per loro del tutto sconosciuto e per questo carico di fascino e paure. Seguiamo passo passo la volenterosa ricerca di fondi attraverso iniziative dalle più tradizionali alle più stravaganti e moderne che danno la possibilità di far conoscere e sostenere il loro sogno anche a chi vive al di là delle loro montagne.

L’avventura genera tra loro competizione, gelosie e soprattutto gioie che ci fanno toccare con mano la realtà, con Bernardi che non esita ad intrecciare la linea narrativa con elementi favolistici. La voice over del narratore esterno contribuisce ad assottigliare il confine già sottile tra realtà e favola che questa storia porta in sé.

Ed ecco che le funne sembrano prendere le sembianze di creature marine il cui linguaggio misterioso è difficile da comprendere ed il cui percorso segue logiche autonome e allo stesso tempo che rispondono al richiamo dell’antico mare natio.
Il sogno non ha età ma soprattutto non ha patria un giorno è nella nostra mente e il giorno dopo può prender vita intorno a noi.

21/10/2016, 11:50

Chiara Preziosa