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FESTA DI ROMA 11 - Con Dante nell'inferno del carcere


"Dalla Città Dolente: colpa, pena, liberazione aattraverso le visioni dell'inferno di Dante". Per la regia di Fabio Cavalli lo spettacolo da Rebibbia


FESTA DI ROMA 11 - Con Dante nell'inferno del carcere
Un momento del live streaming da Rebibbia
Giovedì 20 ottobre, per la prima volta da un carcere, lo spettacolo è stato proiettato in diretta live streaming. La presentazione è stata a cura di Massimo Ghini, Laura Andreini Salerno (direttrice del centro studi Enrico Maria Salerno) e Mario Sesti nell’l’Auditorium del MAXXI, di Fabio Cavalli presso l’Auditorium di Rebibbia.

L’occasione della Festa del cinema di Roma ha offerto l’opportunità per un vero e proprio esperimento di commistione tra cinema e teatro nell’ambito di un evento diffuso per l’intera area urbana, collegando attraverso la rete internet il pieno centro alla periferia.

Nella sala del carcere, anche rappresentanti delle istituzioni come il sindaco di Roma Virginia Raggi, il vice presidente alla Camera Luigi di Maio, oltre al rettore dell’università Roma 3 Mario Panizza (ateneo che ha collaborato alla realizzazione del Festival del cinema a Rebibbia con la Fondazione Cinema per Roma).

I detenuti-attori della Compagnia dei Liberi Artisti Associati ha portato in scena alcuni passi della “Divina Commedia” di Dante Alighieri nei dialetti italiani: Romanesco, Napoletano, Siciliano, Calabrese. Ogni citazione è stata preventivamente introdotta da spiegazioni ironiche e coinvolgenti sul perché per loro la “Città dolente” è il carcere.

E così, come attraverso la porta dell’Inferno dantesco, gli spettatori sono introdotti nei gironi dove peccato e reato si equivalgono e si scontano attraverso il contrappasso della pena detentiva. Dante dà voce alle vite nascoste di chi è ormai fuori dalla società e che, attraverso un processo catartico ed estremamente coinvolgente, mette in contatto due mondi separati da una grata. I personaggi sono genuini, diretti, ma tengono comunque alto il livello recitativo con la speranza di chi può un giorno “uscir a riveder le stelle”.

21/10/2016, 11:10

Chiara Di Berardino